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San Marino, Ap in Consiglio: Lo strano caso del consigliere Stolfi

da Redazione

Da oltre 30 anni il consigliere Stolfi è impegnato nella politica sammarinese, dando ad essa contributi significativi…il suo intervento di martedì 26 in Consiglio Grande e Generale letto da Alleanza Popolare.

Da oltre 30 anni il consigliere Stolfi è impegnato nella politica sammarinese, dando ad essa contributi significativi…il suo intervento di martedì 26 in Consiglio Grande e Generale è stato solo un esempio della linearità del suo pensiero e del suo comportamento.
Ha suggerito, nell’arco dei mesi, gli atteggiamenti più diversi nel trattare con L’Italia. In un momento ha predicato fermezza, alzando la voce, senza cedimenti; in un’altra occasione ha proclamato la necessità di essere accondiscendenti alle richieste italiane per arrivare all’accordo. Poi ha sostenuto che occorreva rivolgersi agli organismi internazionali, smentendo, la settimana dopo, l’opportunità di una simile scelta. Un giorno reclama l’adesione immediata di San Marino all’Unione Europea come unico rimedio alla soluzione dei rapporti tra il nostro Stato e l’Italia, un altro ancora sentenzia che non sarà possibile entrare nella UE senza prima aver sistemato il contenzioso con il nostro vicino. Forse il consigliere Stolfi, nel desiderio di ritornare a ruoli di primo piano nella politica sammarinese, comincia da essere un po’ confuso.
E’ bene ricordare che questo Catone il censore, come segretario all’industria, nei famigerati anni novanta, ha fatto crescere a dismisura un sistema con oltre un migliaio di aziende senza nemmeno un dipendente e molte di esse dedite a traffici truffaldini con operatori italiani. Si è pure dato da fare nel costruire un sistema bancario-finanziario fragile, senza controlli e senza futuro ma che sicuramente ha portato vantaggi agli amici degli amici.
Come segretario agli esteri ha dato un “serio” contributo al nostro Paese quando si trattava di adeguarlo agli standard internazionali di trasparenza, tanto da non accorgersi che si stava precipitando nella procedura rafforzata Moneyval, nella lista nera dell’OCSE e fuori dal sistema italiano dei pagamenti.
Nell’ultimo periodo nel quale ha ricoperto ruoli di governo, la sua preoccupazione principale è stata quella di creare case da gioco in mano a imprenditori privati, distribuire residenze fiscali per ricchi ed ostacolare la riforma del processo penale per proteggere non si capisce bene chi.
Da quando è all’opposizione si è distinto in vari tentativi di inciucio, alle spalle dei cittadini, nell’intento di recuperare qualche poltrona per sé, fatto che evidentemente ritiene essenziale per risolvere i guai del Paese.
L’attuale governo ha dovuto farsi carico di enormi problemi, frutto di scelte sbagliate, comportamenti deleteri ed errori di valutazione. In questa pesante eredità vi è anche la consistente quota parte del consigliere Stolfi che oggi si erge, confidando nella scarsa memoria dei sammarinesi, a censore virtuoso e dispensatore di sagge parole. Pazienza. Nell’interesse del Paese ci si occuperà anche dei guasti che ha provocato.
La necessità di rendere operativi i diversi accordi già parafati con l’Italia e di ricercarne di ulteriori su importanti aspetti inerenti i rapporti fra la nostra Repubblica e l’Italia, o meglio, con il ministro italiano dell’economia, è impellente e rimane una priorità. Fino ad oggi il ministro dell’economia si è rifiutato di riconoscere i passi avanti compiuti dal nostro Paese e riconosciuti dai più importanti organismi internazionali e dai maggiori Paesi europei. Non è stato finora disponibile a sedersi attorno ad un tavolo per un confronto sui problemi tra i due Stati.
Questo atteggiamento è poco comprensibile a molti suoi colleghi di governo, a molti parlamentari italiani ed alla stessa commissione parlamentare esteri italiana che all’unanimità lo ha invitato, in un documento ufficiale, a trovare le necessarie intese attraverso una trattativa politica.
Il nostro Paese è in difficoltà, ha però buone ragioni da spendere in qualunque contesto e la disponibilità a ricercare i necessari accordi. La scelta del percorso di trasparenza è irreversibile e non prevede, in nessun caso, la rinuncia alla nostra sovranità. Le prediche del consigliere Stolfi, inutili quanto poco credibili, non servono a nessuno.

c.s.

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