Home NotizieAttualità L’Ue tende la mano alla Serbia Grazie all’apertura dell’Italia

L’Ue tende la mano alla Serbia Grazie all’apertura dell’Italia

da Redazione

Il cammino della Serbia verso l’integrazione nell’UE è stato avviato. Nella riunione di ieri in Lussemburgo, i ministri degli Esteri dei Ventisette hanno infatti sbloccato la domanda di adesione di Belgrado, che sarà quindi trasmessa alla Commissione europea.

I ministri degli esteri della Ue hanno scongelato la richiesta di adesione della Serbia che potrà ora essere esaminata dalla Commissione Ue, ma hanno condizionato i passi successivi del negoziato alla valutazione "unanime" del Consiglio sulla piena cooperazione di Belgrado con il Tribunale penale internazionale (Tpi) perché si giunga all’arresto di Ratko Mladic e Goran Hadzic, i due criminali di guerra ancora latitanti. La decisione di oggi rappresenta un "giusto segnale" che arriva "al momento giusto per la Serbia e l’intera regione balcanica", hanno commentato fonti della Farnesina. Un "segnale concreto per la prospettiva europea di un paese che l’Italia e il ministro degli esteri Franco Frattini, con il suo impegno personale hanno fortemente incoraggiato", hanno aggiunto le fonti. La Serbia potrebbe ottenere lo status di candidato già il prossimo anno mentre la piena adesione potrebbe arrivare nel 2016. Ma tutto dipenderà dall’arresto dei due latitanti. Nel compromesso finale dei 27 si afferma infatti che "la piena cooperazione con il Tpi è una condizione essenziale per l’adesione all’Ue" e che l’arresto di Mladic e Hadzic saranno "la prova più convincente degli sforzi della Serbia e della cooperazione con il Tribunale". L’accordo odierno era stato frenato in mattinata dalla Svezia, che considerava eccessive le richieste olandesi. "L’Italia era allineata con la posizione svedese", ha riferito il sottosegretario Alfredo Mantica. L’Italia sta estendendo i suoi rapporti con la Serbia anche in campo economico, come dimostrano le recenti mosse della Fiat: ora è pronta a partire la seconda linea di credito di 20 milioni per le piccole e medie imprese del Paese balcanico, finanziata dalla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo della Farnesina, mentre d’intesa con Confindustria si sta studiando il modo migliore per diffondere presso il mondo imprenditoriale italiano le opportunità d’investimento che offre il mercato serbo. Nel frattempo, la Commissione europea, grazie al voto favorevole di oggi, avvierà l’esamina del dossier della candidatura serba. Bruxelles inizierà "immediatamente" il suo lavoro e dovrà inviare entro "qualche settimana" un questionario a Belgrado, ha informato il Commissario Fuele. Il parere definitivo della Commissione è atteso per il secondo semestre 2011. E per allora, perché non resti lettera morta, Ratko Mladic dovrebbe essere già all’Aia.

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