Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al suo secondo giorno di visita in Cina, in attesa di incontrare il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao si è soffermato sul ruolo dell’euro per superare la crisi.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al suo secondo giorno di visita in Cina, incontrerà a Pechino il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao. Al centro dei colloqui, la situazione internazionale ma anche aspetti politici ed economici che interessano direttamente l’Italia. Il Capo dello Stato è accompagnato dal ministro degli Esteri Franco Frattini. “Quando la grave crisi finanziaria del 2008 si è abbattuta sul mondo industrializzato, la Cina è stata locomotiva dell’economia mondiale” ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante il suo discorso davanti agli alti dirigenti della Scuola Centrale del Partito Comunista cinese a Pechino. "Con i tassi di sviluppo ‘stellari’ che ha mantenuto continua a farlo – ha detto ancora Napolitano -, un ruolo che, in passate crisi, ricadde su Paesi industriali maturi come la Germania, gli Stati Uniti, il Giappone. La Cina contemporanea non è da meno". Il Presidente poi si è soffermato sul ruolo dell’euro. “Se l’Europa unita ha superato, pur faticosamente, la crisi economica che si è appena lasciata alle spalle, il merito va alla moneta unica. Il disordine, e le competizioni perverse che hanno a lungo segnato le vicende monetarie europee, ci avrebbero esposti a colpi fatali: nella scorsa primavera abbiamo dovuto sventare la crisi dell’Euro con misure straordinarie, ma guai se non avessimo avuto l’Euro, la moneta unica, nella tempesta globale del 2008-2009". L’integrazione ha portato ad un cambiamento fondamentale. "L’Europa ha attraversato un momento difficile; l’Unione ha tenuto", ha detto il capo dello Stato nella lezione presso la Scuola Centrale del Partito.