Fixing, in edicola questa settimana, affronta l’annosa questione delle assunzioni in Repubblica. Mettendo sotto il microscopio l’Ufficio del Lavoro e incrociando dati e situazioni con l’analogo servizio offerto dal Centro per l’Impiego di Rimini. Due pagine dedicate all’argomento (prima puntata).
di Alessandro Carli
Le dinamiche che regolano il mercato del lavoro sammarinese e quello italiano sono assai differenti, sia che si parli di orario (in Italia l’orario normale è fissato in 40 ore settimanali mentre a San Marino è di 37,5 ore), che di iter burocratici e ‘liberalizzazione’.
Ed è proprio quest’ultimo aspetto quello con cui si scontrano quotidianamente le imprese del Monte: purtroppo infatti il mercato del lavoro del Titano è – per legge – ingessato. E troppo spesso non va incontro alle reali esigenze delle aziende.
E’ su questo aspetto che Fixing focalizza l’attenzione. Per esempio, anche se un’impresa sammarinese ha già trovato altrove la figura professionale da inserire nel proprio organico, è costretta a transitare dall’Ufficio del Lavoro e vive questo passaggio obbligato della richiesta numerica alle Liste di Avviamento al Lavoro come un’ingiustizia e una forte limitazione. Dobbiamo dire che si tratta di un problema più politico che burocratico/amministrativo, poiché la scelta dovrebbe riguardare la liberalizzazione assoluta e totale del mercato del lavoro, che oggi sarebbe più che auspicabile.
Altro capitolo importante riguarda il frontalierato. L’assunzione di un lavoratore frontaliero infatti non è libera; ma in taluni casi non lo è nemmeno quella dei sammarinesi, poiché la richiesta nominativa di assunzione, anche di un sammarinese e/o residente non è sempre possibile, perché c’è una graduatoria di punteggio da rispettare.
In tempo di crisi economica capillare è fondamentale che le aziende non debbano incontrare troppi ostacoli burocratici in caso di assunzione. Così, invece, a San Marino non è.
San Marino Fixing ha inserito nel ‘navigatore’ due nomi: l’Ufficio del Lavoro della Repubblica di San Marino e il Centro per l’Impiego di Rimini. Abbiamo voluto ‘entrare’ – dettagliatamente e in maniera oggettiva – nelle dinamiche delle due realtà, simili per alcuni aspetti e differenti per molti altri. Non si tratta di un confronto ‘a specchio’, bensì di un viaggio per capire meglio numeri, flussi, percorsi e servizi che vengono messi a disposizione delle aziende e dei lavoratori. Abbiamo scelto Rimini per vicinanza e analogia: la Provincia è nello stesso bacino sociale e produttivo della Repubblica. E, ultimamente, si sta assistendo a una forma di ‘frontalierato’ all’inverso: molti sammarinesi infatti lavorano nelle zone limitrofe al periplo del Monte.
I dati sottoriportati sono il risultato di due interviste: una a Milena Gasperoni, direttore dell’Ufficio del Lavoro di San Marino, l’altra a Marco Vincenzi del coordinamento area informazione e centro studi della Provincia di Rimini – Centro per l’impiego.
Impiegati
All’Ufficio del Lavoro sono impiegate complessivamente 26 persone (ci sono 5 diverse sezioni incluso l’ispettorato del Lavoro). Nella sezione ‘collocamento’ lavorano 9 persone oltre al caposezione: 4 nel settore amministrativo, 4 che gestiscono le graduatorie, i servizi per l’impiego, i rapporti con le imprese ecc. C’è anche una sezione orientamento all’impiego nella quale lavorano 2 persone che operano in collaborazione con il collocamento. La sezione ‘collocamento’ si occupa dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, dei rapporti con lavoratori e imprese, della gestione amministrativa dei permessi di lavoro, delle assunzioni, di tutto quanto concerne le liste di avviamento al lavoro, ecc. Le liste includono sia gli iscritti per l’avvio sia nel settore pubblico che in quello privato. Il nullaosta deve essere preventivo all’assunzione.
Al 31 dicembre 2009, all’interno delle diverse sedi dei Centri per l’Impiego della Provincia di Rimini (sette in tutto: Rimini, Bellaria, Santarcangelo, Novafeltria, Riccione, Cattolica e Morciano), gli occupati, dipendenti e collaboratori erano 64.
Contatti
Annualmente l’Ufficio del Lavoro registra circa 37 mila contatti, ed è un numero per difetto. In questo numero non sono inserite le attività esclusivamente di sportello. Negli ultimo anno, a causa della crisi e delle procedure di licenziamento collettivo, c’è stato un notevole incremento di contatti e della richiesta di servizi: molte persone sono poste in mobilità e quindi devono iscriversi alle liste di avviamento al lavoro (inclusi i frontalieri che si iscrivono nella speciale Lista) e la gestione delle operazioni di verifica dello stato di non occupazione, anche in relazione all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, richiedono un’attività considerevole.
Molte persone si recano all’Ufficio del Lavoro anche più volte al mese. Le persone residenti che hanno sottoscritto il patto di servizio sono 273 (assunti con la legge numero 95 del 1989) mentre sono 905 i frontalieri assunti con legge numero 169 del 2005.
Nella provincia di Rimini le persone che hanno stipulato un patto di servizio con il CpI sono state 7.989 nel 2007, 12.202 nel 2008 e 16.341 nel 2009, ma queste non esauriscono il numero di coloro che fruiscono dei servizi dei CpI: molti di coloro che fruiscono del servizio di informazione non sono tra coloro che stipulano il patto di servizio. La crescita del 2009 rispetto all’anno precedente è stata del 33,9% e di oltre il 104% rispetto al 2007. La ripartizione di genere è la seguente: 40,7% maschi e 59,3% femmine. Il 70,3% sono cittadini italiani e il restante 29,7% stranieri. Una volta sottoscritto il patto di servizio, se il lavoratore ha un profilo professionale immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, viene inserito in banca dati e segnalato alle imprese che avanzano richiesta di personale al Centro per l’impiego. Nel caso il suo profilo professionale non sia immediatamente spendibile, gli viene prospettato un percorso informativo, formativo ed eventualmente di consulenza orientativa che nei successivi 6 mesi dovrebbe creare le condizioni per una maggiore spendibilità/occupabilità.
Professionalità
All’Ufficio del Lavoro, complessivamente, il settore impiegatizio – in ogni suo profilo – ha registrato un 40% delle richieste totali. Gli addetti al commercio e al turismo il 24%; il 16% la manodopera qualificata e il 15% la manodopera generica. Il fenomeno della stagionalità riguarda quasi esclusivamente le attività e gli esercizi del centro storico.
A Rimini, nel primo semestre 2010, le professionalità più richieste, in base al numero di avviamenti registrati, sono risultate quelle di cameriere di sala, cuoco, aiuto cuoco, cameriera ai piani, commesso di negozio, tuttofare, barista, addetto alle pulizie, segretario o segretaria d’albergo: un dato condizionato dal fatto che in questo periodo vengono registrate le assunzioni per la stagione turistica.
Nel primo semestre 2010 la ripartizione degli avviamenti al lavoro in provincia di Rimini, distinta per grandi gruppi professionali, è stata la seguente:
1) Legislatori, dirigenti e imprenditori: 0,4%;
2) Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione: 2,9%;
3) Professioni tecniche: 10,9%;
4) Professioni impiegatizie: 5,7%;
5) Addetti al commercio e ai servizi: 52,2%;
6) Artigiani, operai specializzati e agricoltori: 6,6%;
7) Operai generici e addetti ai macchinari: 3,2%;
8) Professioni non qualificate: 18,1%.
Rapporti aziendali
L’Ufficio del Lavoro ha rapporto con le aziende, che ricevono servizi qualificati, risposte alle numerose problematiche e attenzione alle esigenze, molto problem solving. Il problema è che il mercato del lavoro di San Marino e soprattutto la legislazione in materia di lavoro è molto diversa da quella italiana, e richiede da parte degli uffici maggiori attività. San Marino è un piccolo paese e tutela principalmente i lavoratori cittadini e residenti. La tutela si realizza attraverso una legislazione che prevede che prima di assumere un lavoratore frontaliero si debba procedere prioritariamente e obbligatoriamente con la verifica alle Liste di avviamento al lavoro. Le ‘eventuali’ problematiche che possono nascere con le aziende sono limitate ai casi in cui le imprese vorrebbero assumere lavoratori frontalieri già selezionati e l’Ufficio del Lavoro non è nelle condizioni di poter autorizzare tali assunzioni poiché figure analoghe sono presenti nelle Liste. Poniamo il caso di un’impresa che voglia assumere un ragioniere. L’Ufficio invia un elenco di nominativi di lavoratori che devono prendere contatto immediatamente con l’impresa che poi dovrà effettuare i colloqui. Talvolta l’impresa è effettivamente alla ricerca di personale e quindi l’intermediazione dell’Ufficio del Lavoro è reale. Talvolta la persona è già stata selezionata, ovviamente si tratta di lavoratore frontaliero, e quindi in questo caso inizia il contenzioso con l’impresa che è volto a dimostrare che le persone che vengono inviate non possiedono tutte le caratteristiche richieste. Talvolta invece l’impresa richiede effettivamente lavoratori con specializzazioni che non sono reperibili nel mercato interno ed in questo caso l’ufficio autorizza l’assunzione di personale non residente. San Marino è un Paese con circa 6 mila aziende, per la maggior parte guidate da imprenditori non residenti, che spesso reperiscono il personale al di fuori. Sulle professionalità dimostrate e non reperibili a San Marino il contenzioso non c’è. Il problema è che in alcune imprese il personale è già operativo e le richieste numeriche all’ufficio sono solo un pro forma e da qui nasce anche gran parte del fenomeno del lavoro nero.
A Rimini, negli ultimi anni, il Centro per l’Impiego ha costruito e solidificato un significativo rapporto fiduciario con circa 2.500 aziende del territorio. Da gennaio a maggio di quest’anno, ancora in piena crisi economica, sono state 1.400 le aziende che si sono rivolte al Servizio per le imprese, per fruire dei diversi servizi specialistici offerti. In primo luogo, il CpI fornisce alle aziende lavoratori con profili professionali preselezionati (un’attività di ricerca e selezione mirata alle esigenze aziendali) e una consulenza giuridico-amministrativa, riguardante perlopiù le tipologie contrattuali, le modalità di assunzione e gli sgravi fiscali, a cui va aggiunto un supporto all’attività organizzativa, in particolare delle piccole imprese che non hanno al loro interno un ufficio del personale, nei momenti che anticipano i cambiamenti. Nei Centri per l’Impego operano infatti consulenti in grado di accompagnare le aziende locali in particolari momenti di scelta, come in occasione del planning previsionale del turn-over aziendale.
L’azienda
Nella Repubblica di San Marino le aziende inviano la richiesta di assunzione, l’Ufficio del Lavoro ricontatta l’azienda per chiarire bene le specifiche, le caratteristiche che il lavoratore deve avere ed entro 48 ore viene inviato un elenco di nomi – spesso i primi 10 in graduatoria. Se i colloqui vanno a buon fine, l’impresa formalizza la richiesta di assunzione. Dopo la visita medica preassuntiva e l’esito di idoneità alla mansione, l’Ufficio trasmette il nullaosta di lavoro.
A Rimini le aziende contattano direttamente i diversi Centri per l’Impego della Provincia: via e-mail o al telefono nel caso di una consulenza, mentre avanzano le richieste di profili professionali attraverso un modulo disponibile on line. Una volta individuati i profili richiesti, il servizio invia una lista di nominativi che l’azienda contatta per un colloquio e per definire un’eventuale assunzione.
Tali profili vengono presi dalla banca-dati e, nel caso non ce ne siano di disponibili, il servizio avvia una ricerca e selezione ad hoc.
Se l’azienda è disponibile a ricevere direttamente la candidatura dal lavoratore, vengono pubblicate le richieste sulle bacheche delle diverse sedi del CpI, sul sito internet e su diversi giornali locali che forniscono uno spazio gratuito (una modalità molto usata soprattutto per il lavoro stagionale nel turismo).
Entro il mese di ottobre, sul portale, sarà inoltre inserita una nuova sezione dedicata in modo specifico alle esigenze delle imprese. A questo spazio web sarà associato anche un servizio di newsletter, che informerà le aziende che si registreranno su questioni riguardanti le ricerca e selezione del personale, lo sviluppo delle risorse umane ed aziendali, i finanziamenti e la normativa. Nel rapporto con le imprese, un altro punto d’attenzione è la formazione professionale, che oggi riveste un ruolo particolarmente significativo e strategico; non a caso si parla di società della conoscenza e di long life learning. Le imprese, inoltre, si riorganizzano, realizzano fusioni tra aziende, cambiano tipologia di produzione, ecc.. e, anche in questi casi il CpI è in grado di supportarle nella gestione della ridefinizione delle risorse umane necessarie.