L’epidemia di colera che si è diffusa ad Haiti "sembra essere contenuta". Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’isola caraibica, Marie Michèle Rey, che si è dichiarata "fiduciosa". Il virus ha finora provocato la morte di 253 persone.
Nel corso di un punto stampa, a margine del Summit sulla Francofonia, a Montreux, in Svizzera, Rey ha affermato che "la situazione sull’isola è sotto controllo". Il colera che si sta diffondendo ad Haiti ha finora provocato la morte di 253 persone, tra cui quella di due abitanti di un villaggio vicino alla capitale Port-au-Prince. Secondo l’ultimo bollettino ufficiale, sono state inoltre ricoverate 3.115 persone che presentano i sintomi della malattia infettiva di origine intestinale. Secondo Gabriel Thimote, direttore del dipartimento di Sanità di Haiti citato dalla Bbc, il numero di morti è salito ma ad un ritmo più ridotto che nelle ultime 24 ore. “Abbiamo registrato un calo del numero dei morti e dei ricoverati nelle aree più critiche – ha detto- la tendenza è alla stabilizzazione, anche se non siamo ancora in grado di dire se abbiamo raggiunto il picco massimo". L’epidemia è localizzata soprattutto nella regione di Artibonite. L’allarme rimane comunque alto nel povero stato caraibico, già devastato dal terremoto del 12 gennaio, dove un milione e 300 mila persone vivono ancora in campi di sfollati attorno a Port-au-Prince in una situazione igienica precaria. Le autorità haitiane affermano che molte famiglie stanno seguendo le indicazioni per una maggiore attenzione all’igiene e a bere acqua non contaminata, ma la Bbc segnala che a Saint Marc, nella regione di Artibonite, molti usano ancora l’acqua di un fiume ritenuto la possibile fonte del contagio.