Home FixingFixing A San Marino Monet, Cézanne, Renoir e le loro vite straordinarie

A San Marino Monet, Cézanne, Renoir e le loro vite straordinarie

da Redazione

Anticipazione di San Marino Fixing, domani in edicola. Sabato a San Marino inaugura la mostra "Monet, Cézanne, Renoir e altre storie di pittura in Francia". Ma quali sono le vere storie di questi grandi artisti? Vite straordinarie, come le loro opere.

di Saverio Mercadante


“Monet, Cézanne, Renoir e altre storie di pittura in Francia”. Narrazioni, racconti d’arte nella meravigliosa esposizione sammarinese che evocano storie grandi e piccole di uomini, di artisti, spesso in bilico tra fallimenti e speranze, successi e vite che non hanno mai avuto un riconoscimento degno del valore delle grandi opere create.
Come quella di Alfred Sisley, figlio di un ricco mercante inglese trasferitosi in Francia, nasce a Parigi, ma per tutta la vita non riuscirà mai ad ottenere l’agognata cittadinanza francese. Morirà, povero e solo, di cancro alla gola, nel 1899 a Moret-sur-Loing dove s’era ritirato. Beffardamente, un anno dopo uno dei suoi quadri più celebri, L’inondazione a Port-Marly, sarà venduto per una cifra esorbitante: quasi il doppio di quanto l’artista era riuscito a guadagnare in vita.
Eppure la malattia può segnare l’esistenza di un’artista senza mai ridurne la vitalità artistica. Come quella di Pierre August Renoir.
Tutte le opere di Renoir – dalla prima nel 1861, quando aveva vent’anni, all’ultima quando, quasi ottantenne, riusciva a dipingere solo legandosi i pennelli alla mano artritica con una cinghia – mostrano un uomo nervoso, magro, vulnerabile. Verso la mezza età, l’espressione dei suoi occhi cambia: se prima erano timidi e sognanti, adesso diventano un po’ fissi e fanatici. Questo mutamento, che avviene intorno al 1890, corrisponde più o meno a altri tre sviluppi: la decisione di sposarsi, la raggiunta sicurezza finanziaria, e i primi segni dell’artrite reumatoide che lo avrebbe storpiato, e che tuttavia affrontò con una tenacia e un coraggio che suscitano rispetto. Queste fotografie ci ricordano che quel che è bandito dai dipinti di Renoir è ogni traccia di angoscia, ogni possibilità di scelta. Diceva spesso che dipingeva per il proprio piacere e per dare piacere.
Non solo dolore nelle vite tormentate degli artisti. Flussi di energie al fuori del comune hanno attraversato la vita di Jean Baptiste Camille Corot.
All’inizio degli ultimi cinque anni, settantaquattrenne, Corot era ancora attivo e robusto, debordante di energia e progetti, anche se la sua corrispondenza testimonia dei numerosi disturbi di salute e dei consigli di riposo dei medici: “Sembra che, come ricompensa dell’amore incrollabile che le ha dedicato, il signor Corot abbia ricevuto in cambio dalla natura il misterioso dono di ringiovanire. L’età non può nulla sul vigore di questo arzillo e allegro vegliardo. Il lavoro sembra acuire la sua verve. A ogni Salon ci porta delle tele fresche come le foglie appena spuntate”, constatava con tenerezza uno dei difensori degli impressionisti, Philippe Burty.
L’energia però può esprimersi anche in celebri sfuriate. Paul Cézanne passò gli ultimi anni in un quasi totale e volontario isolamento. Dopo aver partecipato alla Terza Mostra Impressionista, l’artista cominciò a rinchiudersi in se stesso, alla ricerca di sempre nuove sperimentazioni formali. Aveva un carattere chiuso con tendenze paranoiche, che mal s’adattava alla presenza degli amici che lo circondavano: celebri, appunto, in questo senso furono le “sfuriate” con Manet (“non le stringo la mano, signor Manet, perché sono due settimane che non la lavo”), e con Zola. Proprio con quest’ultimo, amico fraterno dall’infanzia, arrivò ad un punto di rottura, soprattutto dopo che, nel 1886, l’amico pubblicò il romanzo L’oeuvre, nel cui protagonista, Claude Lantier – pittore fallito che si suicida davanti ad un quadro che non riesce a terminare – lo stesso Cézanne si sarebbe identificato (forse a torto). Da allora, i due amici di un tempo non si videro più.


GUARDA LE OPERE IN MOSTRA (FOTOGALLERY)

 

 

San Marino, Palazzo Sums – Via G. B. Belluzzi 1
23 ottobre 2010 – 27 marzo 2011
INFO E PRENOTAZIONI: Tel. +39 0422 429999
Fax +39 0422 308272. ORARI – Tutti i giorni, h. 10-18. Chiuso il 24, 25, 31 dicembre 2010.
BIGLIETTI  – Intero € 5,00 Ridotto € 3,00: studenti universitari con attestato di iscrizione, oltre i 65 anni, iscritti TCI muniti di tesserino, minorenni. Visite guidate.

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