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San Marino: il turismo? Cosa funziona e cosa no

da Redazione

Partendo dalla domanda chiave “perché qualcuno dovrebbe scegliere San Marino?”, abbiamo riflettuto sul rilancio del turismo del Titano. E vi diciamo oggi cosa c’è che funziona davvero e quali sono i problemi veri.

Partendo dalla domanda chiave “perché qualcuno dovrebbe scegliere San Marino?”, abbiamo riflettuto sul piano quinquennale di rilancio del turismo proposto dall’Usot, di cui parliamo diffusamente sul numero 39 del nostro settimanale. Qui vogliamo soffermarci sui pro e i contro del settore turistico. Senza pregiudizi, con la massima oggettività possibile.
Effettivamente il Titano ha da offrire al proprio visitatore una storia e una tradizione con pochi pari al mondo. Assicura agli occhi del turista scorci pittoreschi in centro storico e un panorama mozzafiato a 360 gradi, certe cose ormai non dovremmo neanche stare qui a ripetercele. San Marino ha strutture all’altezza per ospitare eventi di levatura internazionale, dagli impianti sportivi al Centro Congressi, ora anche la Sala della Fondazione è pronta per ospitare opere d’arte del calibro di quelle che verranno esposte di qui a poco nella mostra curata da Linea d’Ombra dedicata agli Impressionisti.
Di contro c’è un serio problema di viabilità. La Superstrada di San Marino, per non parlare del collegamento con l’Aeroporto Fellini (veramente sarebbe l’aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino) sono un disincentivo per chi vuole sobbarcarsi la salita fino in cima al Monte. E una volta arrivati su c’è il problema dei parcheggi, evidenziato dalla stessa Associazione degli Operatori Turistici. Checché ne dica l’Usot, poi, esclusi alcuni picchi di indubbia qualità, il livello medio può essere considerato appena sufficiente e sicuramente non per un’ospitalità che pretenderebbe un certo tipo di turismo, con una certa capacità di spesa.
Un altro problema di San Marino come sistema riguarda ciò che viene offerto al turista che s’inerpica per le stradine racchiuse dalle storiche mura: esclusi i prodotti enogastronomici, decisamente appetibili, di tutto ciò che luccica nelle vetrine del “centro commerciale all’aperto” del Titano non c’è molto oro, anzi. E sempre riportando le lamentele dell’Usot, nei negozi di San Marino girano ancora parecchi falsi, e il problema della cosiddetta ‘petulanza’ è concreto e reale (il discorso vale per il commercio quanto per il turismo), così come si ripetono, stagione dopo stagione, casi di disservizi, “furberie” da pochi euro o di maleducazione nei confronti dei turisti. Senza dimenticare che un centro storico senza negozi di grandi marche riconoscibili e garanzia di qualità assoluta (ma adesso sarebbe finalmente possibile, con la nuova legge sul commercio), è difficile far decollare l’immagine di una San Marino centro di attrazione per lo shopping. Un altro problema da non dimenticare, anche questo evidenziato in settimana dall’Usot, riguarda invece la difficoltà di reperire personale, soprattutto personale all’altezza della situazione. Chi cerca un barman professionista, riprendiamo l’esempio fatto dal Presidente Paolo Rossi, non può venire accontentato dall’Ufficio del Lavoro con un operaio rimasto una vita davanti a un tornio solo perché questi è sammarinese ed è stato licenziato… senza contare che il costo del personale, a San Marino, è più alto rispetto all’Italia anche nel settore turistico.

L.P.

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