Home NotizieItalia Rimini, Zavoli dice “niet” alla Fondazione Fellini. E adesso?

Rimini, Zavoli dice “niet” alla Fondazione Fellini. E adesso?

da Redazione

Sergio Zavoli dopo un lungo tentennamento risponde "no grazie" alla supplica di Sindaco e Presidente della Provincia di Rimini ad assumersi la bega (e la presidenza) della Fondazione Fellini. E adesso? Fino a 20 giorni fa per Fabbri e Ravaioli questa rappresentava l’unica strada possibile…

È vero che quando si parla di politica le parole dette (e scritte, purtroppo) hanno valore per il tempo in cui vengono espresse. Ma parlando della Fondazione Federico Fellini, che a Rimini porta avanti il patrimonio culturale e morale del Maestro, e della sua perdurante crisi, torniamo indietro di appena una ventina di giorni per scoprire che gli scenari attuali sovvertono tutte le aspettative cullate fino all’altroieri.
Il fatto è che il niet di Sergio Zavoli che campeggia oggi sui giornali alla richiesta (alla preghiera, alla supplica) delle autorità di assumersi la presidenza della Fondazione Fellini affossa ulteriormente un patrimonio che dovrebbe rappresentare uno dei fiori all’occhiello della città di Rimini. E soprattutto affossa la Fondazione stessa, che con una gestione se non scellerata comunque ben poco ordinata e diligente si è affondata con le proprie mani.
Dicevamo che volevamo tornare indietro di una ventina di giorni. Era il 30 settembre 2010 infatti quando un indeciso Sergio Zavoli temporeggiava, chiedendo di vedere un progetto serio prima di sbilanciarsi prendendo una decisione e prima di gettarsi nell’epica impresa di sbaragliare una gestione che ha portato ad un buco di 700 mila euro con una strada irta di difficoltà per rilanciare l’ente che dovrebbe esportare la vocazione cinematografica di Rimini oltre che valorizzare il patrimonio felliniano.
Era il 30 settembre quando il Sindaco di Rimini Alberto Ravaioli, il Presidente della Provincia Stefano Vitali e il Presidente della Fondazione Carim Massimo Pasquinelli (che peraltro oggi ha altre beghe a cui pensare, con il Commissariamento della Cassa di Risparmio) scrissero un telegramma a Zavoli per cercare di convincerlo a varcare questo benedetto Rubicone e a infilarsi mani e piedi nel ginepraio felliniano. Nel telegramma si sottolineava come la presenza di Sergio Zavoli fosse “indispensabile e imprescindibile” per il futuro della Fondazione. Come a dire, caro Sergio, senza di te la Fondazione Fellini non ha chance per il futuro.
E allora riproiettiamoci ai giorni nostri. Sergio Zavoli ha declinato l’invito, la preghiera, la supplica. Se le parole di Ravaioli, Vitali e Pasquinelli erano sincere, quale futuro attende la Fondazione Federico Fellini?
 

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