Alex De Angelis (Motobi) ha vinto il Gp d’Australia, classe Moto2, davanti al britannico Scott Redding (Suter) e ad Andrea Iannone (Speed Up). Perfetta la gara del sammarinese che trova a Phillip Island la seconda vittoria in carriera.
Alex De Angelis ha trionfato nel Gp d’Australia conquistando la prima vittoria in Moto2 e la seconda in assoluto nel Motomondiale (quattro anni dopo Valencia 2006). E’ stato un successo esaltante, che premia la tenacia di un pilota che dopo essere stato “retrocesso” senza demeriti dalla MotoGP (anzi, quante volte Alex era stato il migliore dei team non ufficiali…) ha perso la prima parte della stagione in un team (Scott) poi naufragato per ragioni di budget. Tre squadre cambiate (con un illusorio intermezzo di nuovo in MotoGP), poi finalmente l’approdo alla Motobi del Team Jir e una crescita imperiosa: 4° in Giappone, 2° in Malesia dopo una lotta al coltello con Rolfo, finalmente sul gradino più alto domenica, quando ha dominato la corsa rimontando – dopo un avvio prudente che dalla pole lo aveva fatto retrocedere in quarta posizione – prima il francese Di Meglio, poi l’italiano Iannone (alla fine terzo) e infine l’inglesino Scott Redding, che negli ultimi giri ha dovuto arrendersi al passo superiore del sanmarinese. “È stata dura – ha spiegato raggiante De Angelis – non tanto in questa gara, ma nella stagione, continuare a crederci quando le cose non andavano. Ora sono in una squadra ideale, questa vittoria è per tutti quelli che mi hanno aiutato e sono stati con me”. La dedica però è per Shoya Tomizawa, il pilota giapponese morto dopo il tragico incidente di un mese e mezzo fa a Misano di cui Alex è stato (proprio con Redding) involontario e incolpevole protagonista. Nella MotoGp tutti felici. Felice Casey Stoner, che con la quarta vittoria consecutiva nel Gp d’Australia fa un altro passo verso il record di Rossi che sembrava inattaccabile (cinque trionfi in fila dal 2001 al 2005); soddisfatto Lorenzo, primo nella sfida tra umani (Stoner è parso a tutti un marziano). Ma il più sorridente di tutti era alla fine Valentino Rossi. Perché lui ha scritto il sorpasso più bello della gara, a suggello di una rimonta che l’ha portato dalla terza fila al podio, perché ha conquistato il 13° podio consecutivo in Australia, ma soprattutto perché è arrivato il sì più atteso. “Ho parlato con Furusawa (il responsabile del progetto MotoGP della Yamaha, ndr) – ha spiegato il nove volte campione del mondo con un sorriso compiaciuto – e mi ha detto che potrò provare la Ducati dopo Valencia (gara che chiuderà la stagione, il 7 novembre). Credo sia la scelta giusta per tutto quello che c’è stato tra noi, e un modo per ringraziarmi per il lavoro e l’impegno spesi. Io voglio ringraziare loro, è un bel gesto sportivo, anche perché con i test contingentati non è che uno decide quando poter fare i test”.