Nove colpi di sirena hanno salutato i primi nove minatori estratti dalle viscere della terra dopo 69 giorni di permanenza ad oltre 600 metri di profondità. L’aggiornamento delle 13.
Nove colpi di sirena hanno salutato i primi nove minatori estratti dalle viscere della terra dopo 69 giorni di permanenza ad oltre 600 metri di profondità. Procede senza intoppi, a parte la sostituzione delle gomme della capsula Fenix, l’operazione San Lorenzo per riportare in superficie tutti e 33 i minatori bloccati nella miniera cilena di San José. Florencio Avalos è stato il primo dei 33 a tornare a vedere la luce undici minuti dopo la mezzanotte locale (le 5:11 ora italiana) dopo un quarto d’ora di viaggio attraverso gli oltre 600 metri del tunnel della salvezza. Il primo a gettarsi tra le sue braccia è stato il figlio di otto anni che lo aspettava tesissimo sul bordo del pozzo, mentre tutto intorno esplodeva la gioia di familiari, tecnici e giornalisti. Poi un’ora dopo è risalito Mario Sepulveda che ha confermato la sua fama di estroverso inscenando un piccolo show a base di grida, salti e battute con la First Lady cilena Cecilia Morel, che ha accompagnato il presidente Sebastian Pinera. Sepulveda ha anche portato un regalo ai soccorritori: delle pietre raccolte sul fondo del pozzo. ”Ma non trattateci come artisti, siamo minatori”, ha detto Sepulveda. Poi è stata la volta di Juan Illanes. Dopo di loro sono usciti, nell’ordine, l’unico straniero del gruppo, il boliviano Carlos Mamani, seguito dal più giovane Jimmy Sanchez, 19 anni e già padre di una bambina di quattro mesi.
Dopo una breve sosta per la revisione della capsula Fenix, è riemerso in superficie Osman Araya, di 30 anni, subito abbracciato dalla moglie. L’ottavo è stato Claudio Yanes, 34 anni, che ha promesso di sposare la sua fidanzata. Quattro dei primi sette minatori estratti sono stati già trasferiti nell’ospedale di Copiapo, dove saranno trattenuti in osservazione per 48 ore. Il trasferimento è avvenuto in elicottero, in quanto nella zona della miniera le condizioni meteo sono decisamente migliorate rispetto ai giorni scorsi: la nebbia si è diradata, il cielo è stellato e la notte è stata meno rigida delle precedenti. L’operazione di salvataggio era slittata di alcune ore rispetto alle previsioni tenendo tutti con il fiato sospeso. Dopo alcuni test sulla capsula vuota, alle 23:38 è sceso per primo sul fondo del pozzo l’esperto minerario Manuel Gonzalez di cui la tv ha immortalato l’abbraccio con i minatori. La gioia per la risalita dei minatori è stata esplosiva al Campamento Esperanza dove sono riunite le famiglie dei minatori assediate dai cronisti e dalle troupe televisive di tutto il mondo. Il Cile è in festa: a Santiago la gente è scesa in Piazza Italia per festeggiare, cosi come i cileni a Washington si sono raccolti davanti alla loro ambasciata per seguire su un maxi-schermo le fasi del salvataggio con un tifo da stadio.
E’ quindi tornato in superficie anche il nono minatore, Mario Gomez, 63 anni, il più anziano. Lavorava in miniera da quando aveva 12 anni, dove ricopriva la mansione di autista. E’ stato lui a mandare il biglietto con su scritto ”Stiamo tutti bene”, che ha fatto sapere al mondo che tutti i minatori erano vivi. Mentre la capsula continua a fare su e giù, Gomez è stato portato in barella all’ospedale da campo per i controlli medici, ma sta bene.