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Spazio economico europeo Ecco cos’è in concreto

da Redazione

Lo Spazio Economico Europeo è entrato in vigore il 1° gennaio 1994. Tutto nel nome e nel segno delle quattro libertà: libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali. Approfondimento su Fixing in edicola questa settmana.

di Saverio Mercadante


Tutto iniziò a Porto il due maggio del 1992 in nome della “Quattro libertà”. Con l’accordo degli allora 12 Stati membri della CEE e gli allora sette Paesi membri dell’EFTA (Austria, Finlandia, Islanda, Liechtenstein, Svezia, Norvegia e Svizzera).
Lo Spazio Economico Europeo, la Zona di libero scambio, prevedeva, secondo un calendario progressivo, la creazione di un mercato unico costituito dal territorio dei Paesi aderenti. Il Trattato SEE entrava in vigore il 1° gennaio 1994, un anno dopo la data prevista (a causa del referendum che vedeva la Svizzera votare contro l’adesione allo SEE). Il Trattato SEE istituiva più che una semplice cooperazione economica, in quanto mirava a tre importanti obiettivi: l’estensione alla totalità dello SEE delle cosiddette “4 libertà” che sono a fondamento del mercato unico europeo: la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali. Nello Spazio economico europeo, tutti gli attori economici hanno gli stessi diritti e gli stessi obblighi. Tramite l’Accordo SEE ora i 27 Stati membri dell’Unione europea e i tre Stati dell’AELS (Liechtenstein, Islanda e Norvegia; la Svizzera non vi partecipa) sono riuniti in un unico mercato. I cittadini e le aziende dei 30 Stati firmatari hanno il diritto di circolare liberamente, stabilirsi e lavorare, creare agenzie, succursali e filiali, investire e acquistare terreni o immobili in tutto l’SEE ( le quattro libertà fondamentali).
L’articolo 4 dell’Accordo vieta inoltre qualsiasi discriminazione basata sulla cittadinanza (divieto di discriminazione). I tre Stati dell’AELS aderenti all’SEE hanno libero accesso a un mercato di 500 milioni di persone alle stesse condizioni degli Stati membri dell’UE e viceversa.

 

Cosa include l’SEE?
Libera di circolazione delle merci:
i prodotti industriali fabbricati in uno Stato membro dell’SEE o messi legalmente in circolazione nel territorio di quest’ultimo possono essere commercializzati liberamente in tutti gli altri Stati aderenti all’SEE. Oltre ad abolire i dazi doganali e le restrizioni quantitative, l’Accordo mira anche all’armonizzazione delle norme tecniche di produzione e delle regole di origine.
Libera circolazione delle persone: questa libertà prevede da un lato la libera circolazione dei lavoratori, ossia il diritto di spostarsi all’interno dell’SEE per cercare e svolgere un’attività lavorativa, dall’altro la libertà di stabilimento per i lavoratori autonomi e le aziende. Sono inoltre previste disposizioni in materia di equivalenza e reciproco riconoscimento dei diplomi, dei titoli di formazione e dei titoli di abilitazione all’esercizio di un’attività professionale.
Libera circolazione dei servizi:
i lavoratori autonomi e le aziende possono fornire servizi in tutto il territorio dell’SEE senza dover creare agenzie, succursali o filiali negli altri Stati.
Libera circolazione dei capitali: le aziende possono effettuare investimenti in tutto il territorio dell’SEE alle stesse condizioni, acquistare proprietà o terreni o acquisire partecipazioni di altre società.
Norme sulla concorrenza uniformi: queste norme tutelano la libera circolazione delle merci e dei servizi e impediscono che la libera concorrenza venga falsata da accordi tra aziende o dall’azione unilaterale di uno Stato. La politica della concorrenza prevede anche la liberalizzazione degli appalti pubblici e la verifica della compatibilità degli aiuti statali.
L’Accordo prevede una cooperazione più ampia e intensa nelle cosiddette “ politiche orizzontali” (politica sociale, tutela dei consumatori, protezione dell’ambiente, statistica, diritto societario) che sono rilevanti per il buon funzionamento del mercato interno.
L’adesione al SEE assicura agli Stati dell’AELS una partecipazione agevolata ai programmi dell’Unione Europea, ad esempio nei settori della ricerca, della formazione e dell’infanzia, dell’ambiente.

 

Cosa non include l’SEE?
L’Accordo non prevede il libero commercio dei prodotti agricoli. I prodotti agricoli e della pesca sono esplicitamente esclusi dallo Spazio economico europeo.
L’SEE non è un’unione doganale con una tariffa doganale comune e non persegue una politica commerciale comune. Gli Stati dell’AELS che hanno aderito all’SEE (Stati AELS/SEE) conservano quindi la propria autonomia nelle relazioni economiche con i Paesi terzi.
Gli Stati AELS/SEE non fanno parte dell’Unione monetaria dell’UE e conservano la propria valuta.
L’SEE non mira ad un’armonizzazione fiscale. Contrariamente all’UE non punta nemmeno all’armonizzazione della fiscalità indiretta (IVA e tasse sul consumo).
L’SEE non incide sulla politica estera e sulla politica di sicurezza; gli Stati AELS/SEE non partecipano né alla Politica estera e di sicurezza comune (PESC) né tantomeno alla Politica europea di sicurezza e difesa comune (PESD) dell’UE.
L’SEE non prevede la cooperazione in materia di giustizia e di affari interni. Pur poggiando sul principio della libera circolazione delle persone, la partecipazione dei quattro Stati dell’AELS al sistema di Schengen/Dublino è indipendente dall’SEE.

 

 

Dello Spazio Economico Europeo attualmente fanno parte i 27 stati dell’Unione Europea (in blu nella cartina) e i i tre Stati dell’AELS (in verde), ovvero Liechtenstein, Islanda e Norvegia; la Svizzera non vi partecipa ma resta legata alla Ue tramite un accordo bilaterale.

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