Home FixingFixing Se lo zio Wen è più generoso del buon vecchio Zio Sam

Se lo zio Wen è più generoso del buon vecchio Zio Sam

da Redazione

Ve la do io (Wen Jiabao) l’America: sacchi di soldi cinesi per acquistare in Europa. Perché lo Zio Wen, ultimamente, è molto più generoso dello Zio Sam. Da Fixing in edicola la rubrica Prima Nota di Paolo Brera.

di Paolo Brera

 

Nell’immaginazione popolare, lo zio d’America è sempre ricco e molto generoso. Ma negli ultimi tempi, questa descrizione non si applica affatto allo zio Sam. Sicché, deve aver pensato il primo ministro greco Iórghos Papandreu, meglio rivolgersi allo zio Wen. La recente visita del premier cinese Wen Jiabao in Grecia ha confermato l’ammirevole unità d’intenti fra un Paese che vive da tempo al di sopra dei suoi mezzi, la Grecia, e uno che da decenni vive largamente al di sotto dei propri, la Cina, e di conseguenza ha un sacco di soldi da mettere al servizio dei propri obiettivi geopolitici. Nel breve periodo, il punto più importante degli accordi presi fra i due premier è la promessa cinese di comprare bond greci non appena Atene si ripresenterà sui mercati finanziari con un’offerta di debito pluriennale. Oggi come oggi Atene sta navigando a vista, emette solo titoli a breve termine e paga interessi mostruosi perché nessuno è davvero convinto che non ci sarà un default. Questa situazione sta tenendo sotto pressione anche altri Paesi dell’Eurozona (sopra tutto Irlanda e Spagna) perché crea un clima di incertezza sulle finanze dell’area e sulla valuta europea. I media cinesi stanno dando molto più rilievo ad altri obiettivi del viaggio di Wen, che riguardano i trasporti marittimi e gli investimenti. A quanto riporta l’agenzia Xinhua, Pechino desidera cooperare con Atene (che ha una delle flotte mercantili più grandi del mondo) nel campo dei trasporti, e offre un fondo con l’importo iniziale di 5 miliardi di dollari. La Cina collaborerà per migliorare le installazioni portuali del Pireo con l’obiettivo di farne un centro di distribuzione per le merci cinesi in Europa. Secondo Wen, il commercio fra i due Paesi potrà raddoppiare. Anche le importazioni cinesi dalla Grecia dovranno aumentare. La Cina sta incoraggiando le sue imprese a investire in Grecia e darà il benvenuto alle imprese greche nella Repubblica Popolare. Dovrebbe ricevere un forte impulso anche la collaborazione culturale, con il fine di migliorare la comprensione non solo fra la Grecia e la Cina, ma anche fra quest’ultima e l’Europa nel suo insieme. I due Paesi dovrebbero poi coordinarsi nell’azione presso le Nazioni Unite e nel perseguire la riforma del sistema finanziario internazionale. In fin della fiera, gli accordi bilaterali firmati ad Atene sono stati tredici, e il comunicato congiunto ha parlato di un comune intento di approfondire una complessiva partnership strategica. Alla fine della visita, Wen ha pronunciato parole importanti: “La Cina farà del suo meglio per sostenere i Paesi dell’Eurozona, e appoggerà la Grecia nel superare la crisi finanziaria e mettere in atto la ripresa economica e un sano sviluppo della politica fiscale”. Come? “Con le sue riserve valutarie, la Cina ha già comprato e intende ancora comprare i nuovi titoli del debito pubblico greco”. L’ambasciatore cinese ad Atene Luo Linquan era stato anche più chiaro, parlando di “un chiaro segnale al mondo che la Cina esprimerà un voto di fiducia nelle prospettive economiche della Grecia e che la Cina sta adottando misure pratiche per aiutare la Grecia e l’Unione Europea a superare la crisi”. Questo linguaggio, anche se riflette pienamente l’attuale potenza economica della superpotenza, è senza precedenti. E trova un’eco nelle posizioni espresse da Papandreu: la Grecia, ha detto, rispetta il ruolo della Cina nei forum e nelle organizzazioni internazionali, e ha aggiunto che “la Cina ha assunto in molte occasioni un atteggiamento di maturità e di saggezza che deve essere lodato”. Con questa visita la Cina si è introdotta autorevolmente nella dialettica interna dell’Unione Europea e dell’Europa nel suo insieme, conquistandosi un punto d’appoggio all’interno del continente – più o meno come ce l’hanno gli Stati Uniti nei Paesi satelliti dell’Europa orientale. I vantaggi per la Grecia sono abbastanza evidenti, ma lo è anche il calo di immagine dell’Eurozona, il cui aiuto a un membro passa in qualche modo in secondo piano rispetto a quello cinese. Le tappe ulteriori del viaggio di Wen (Belgio, Italia, Turchia) non fanno che rafforzare questo ingresso trionfale, con un interesse particolare per il caso turco (la visita è ancora in corso) dal momento che il Paese è sempre più importante sul piano economico, occupa una posizione strategica vicino agli idrocarburi del Medio Oriente e sta ricevendo pesci in faccia dall’Unione Europea, che non vuole veramente accoglierlo al proprio interno. Non è privo d’importanza neanche il fatto che la Cina abbia annunciato il proprio appoggio a una futura agenzia di rating europea (i cinesi ne hanno già una) e alla regolamentazione europea dell’attività di rating, i cui effetti sulle economie europee hanno già avuto modo di rivelarsi superiori a quelli di un ordigno termonucleare (a parte i morti, s’intende). Il mondo non sarà mai più lo stesso dopo questa settimana europea del leader cinese.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento