Tassare le case sfitte a San Marino? Per l’ASES, Associazione Settore Edile Sammarinese "è inutile e pericoloso". Però anche per ASES, come emerso dall’analisi di Fixing, una riforma del catasto è assolutamente necessaria.
San Marino Fixing ha analizzato la situazione degli immobili sfitti a San Marino. Non sono meno di 4 mila, e l’analisi è passibile di un errore approssimativo del 15% in difetto (CLICCA QUI per l’approfondimento di Fixing). Vale a dire che potrebbero essere molti di più. Usiamo il condizionale perché, colpevolmente, non è mai stato fatto un vero e proprio censimento insindacabile delle case vuote a San Marino. A questo, come abbiamo segnalato, si potrebbe porre rimedio con una seria riforma del catasto sammarinese.
Sulla proposta – così come su quella, circolata recentemente, di tassare gli immobili sfitti – si è pronunciata l’ASES, l’Associazione Settore Edile Sammarinese.
Anche per l’ASES è di fondamentale importanza la riforma del catasto. Attraverso questa riforma, “da anni in discussione ma mai terminata – spiegano gli Edili in una nota – si potranno istituire procedure di calcolo eque e congrue per tutte le fasce della popolazione, senza colpire in modo indiscriminato i semplici cittadini”.
L’idea di tassare gli immobili sfitti è infatti, secondo l’ASES, che ricorda che gli immobili sono già soggetti a tassazione (CLICCA QUI per vedere come vengono tassati a San Marino), “assurda e pericolosa”.
“Il Paese – prosegue la nota – è entrato in una fase di pesante crisi economica, il settore edile è pesantemente colpito, con grave difficoltà d’imprenditori piccoli e medi del settore. Alcune forze politiche stanno facendo demagogia sul settore immobiliare, dimenticando che è stata proprio la classe politica ad approvare il PRG nel 1992, è stata la politica a fare costanti varianti del PRG attraverso la Commissione Urbanistica, ora definita Commissione per le Politiche Territoriali, è stata la politica ad autorizzare imprese italiane ad impiantarsi in territorio, modificando le dinamiche interne al settore edile, mandando in crisi imprese sammarinesi, favorendo l’ingresso nel settore di speculatori e liberi professionisti che hanno monopolizzato l’intera filiera del settore. La bolla speculativa nel settore immobiliare è stata favorita da questi soggetti a scapito delle imprese sammarinesi, costrette a piagarsi alle logiche di mercato e ora in grave difficoltà per il possibile crollo dei prezzi, costretti a vendere i propri immobili a valori inferiori rispetto ai costi sostenuti per realizzarli”.
ASES prosegue: “La gestione del territorio per un micro stato è un fattore strategico e forse la pesante crisi economica, indurrà la politica a riconsiderare un approccio che si è rivelato non positivo per il settore e per il Paese. ASES non ritiene che aumentare la tassazione degli immobili sia una strada per risanare l’economia del Paese, ma anzi possa contribuire ulteriormente a deprimere il settore inducendo aziende già in difficoltà a chiudere per i pesanti oneri finanziari che devono sostenere. Il settore edile ha un forte indotto, con rilevanti ricadute nell’economia sammarinese; gli imprenditori del settore edile sono pronti a fare la propria parte in questo grave momento di difficoltà, a fronte di un progetto complessivo di rilancio che al momento il Governo non ha”. Infine, in conclusione, “l’Associazione respinge la spicciola demagogia di alcune forze politiche che vogliono fare di tutta un’erba un fascio, mettendo insieme gli speculatori alle piccole imprese sammarinesi artigiane che rendono vivo un settore del quale vivono molte famiglie sammarinesi”.