Scherzo o non scherzo, la cosa non è chiara. E nemmeno “La zanzara” Giuseppe Cruciani è riuscita a fare chiarezza su quanto è accaduto tra Nicola Porro, vicedirettore de “Il giornale”, e l’ufficio stampa di Emma Marcecaglia.
Quella della Procura di Napoli potrebbe non essere l’unica inchiesta a carico dei vertici de “Il Giornale”. A renderlo noto il direttore responsabile della testata che fa capo alla famiglia Berlusconi, Alessandro Sallusti, che, intervistato da Maurizio Belpietro a Mattino Cinque, ha ribadito di aver appreso di intercettazioni ordinate anche da una Procura del Nord. "Forse Woodcock (uno dei due pm titolari dell’indagine che ipotizza un concorso in violenza privata ai danni di Emma Marcegaglia a carico di Sallusti e del vice Nicola Porro, ndr) – ha spiegato il direttore – si era anche arrabbiato perché ero venuto a sapere che i telefoni di Feltri (direttore editoriale, ndr), di Porro e il mio sono intercettati da due procure, una del Sud che è quella di Napoli, e una del Nord, ma non sappiamo perché. Temo, quindi, ci sia un’altra inchiesta". E’ certo che finisca come "la stragrande maggioranza" delle indagini condotte dal pm Henry John Woodcock, dove gli indagati sono stati "prosciolti per non aver commesso il fatto", ma la formulazione da parte del pm della Procura di Napoli (e del suo collega Vincenzo Piscitelli) dell’accusa di concorso in minacce private a carico dei vertici de “Il Giornale”, per il direttore responsabile della testata Alessandro Sallusti, è la prova che "Woodcock di fronte alle persone famose non riesce trattenersi". "Da quello che si evince – ha detto in una telefonata a Mattino 5 con Maurizio Belpietro – Woodcock stava indagando su Confindustria o sulla Marcegaglia e noi siamo finiti in mezzo. Woodcock quindi ha sentito parlare giornalisti e lui di fronte alle persone famose non riesce e trattenersi. Poi, come abbiamo visto, nella stragrande maggioranza dei casi gli indagati sono stati prosciolti per non aver commesso il fatto, ma a lui piace così".