All’Ambasciata d’Italia a San Marino inaugura sabato 9 ottobre alle ore 16 la mostra “Rosso in sottovoce” del Maestro Fernando Gualtieri, che raccoglie le ultime opere dell’artista.
Oggi, a partire dalle ore 16 l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Giorgio Marini, inaugurerà nei saloni dell’Ambasciata la mostra “Rosso in sottovoce” del Maestro Fernando Gualtieri, che raccoglie le ultime opere dell’artista. La mostra, realizzata anche con il sostegno di Andrea Minervino Consulente Assicurativo, di Ras srl – Cattolica Assicurazioni Agenzia generale di San Marino e della Compagnia Sammarinese di Assicurazioni S.p.A., e presentata dalla Sig.ra Yvette Gualtieri, vuole essere un omaggio alla straordinaria capacità di questo artista di rendere il visibile e l’invisibile attraverso la maestria dei suoi pennelli.
Questa mostra”Rosso in sottovoce” potrebbe anche intitolarsi: “Bellezza al crepuscolo”, dove la bellezza diventa diversa, sublime, emozionale. Così Fernando, in piena maturità dà un’altra svolta allo Splendore del Reale. La tecnica perfetta del “trompe l’oeil poetico”, diventa più poetica che trompe l’oeil: meno oggetti con infiniti dettagli, meno cristalli multipli, pizzi e ricami punto per punto col pennello. I colori sono più vivaci, gli oggetti si muovono e anche i personaggi. Gualtieri diventa un pittore d’atmosfera. Atmosfera, calda, generosa, segreta come lui, che irradia delle confidenze sulla bellezza e l’armonia. Il rosso domina, perché il rosso è il colore dell’amore, della passione: Fernando dipinge sempre con più passione e il suo amore per la vita lo vuole trasmettere con un sole porpora o un crepuscolo che non finisce. I personaggi camminano in una marcia reale e diventano muse, poeti, musicisti, seduttrici… Fernando ha indovinato il crepuscolo dello Splendore del Reale e ci porta in un mondo diverso, quello del sogno e della luce. Qualche opera meno recente, accompagna questa mostra orientale. La “Coppa di frutta” del 1956, esposta al Grand’Hotel per il compleanno dei 90 anni dell’artista; “Omaggio a Beethoven”, 2009, dove il rosso non è più in sottovoce, ma esplode dalla passione creativa del grande musicista; la mia vita a colori, 2004, racconta in pittura la storia del giovane calciatore diventato artista, pittore e anche un grande viaggiatore ed infine “Piazza Cavour di notte”, già esposta in Ambasciata precedentemente. Gualtieri, innamorato dell’Italia e innamorato pazzo di Rimini, ha sempre pensato che piazza Cavour è la più bella d’Italia.
Quando ogni anno, ritornava in ferie in macchina verso la sua terra, era un’emozione viscerale vedere scritte le sei lettere di Rimini, sul primo pannello RIMINI NORD.
Il quadro “Piazza Cavour di giorno” fa parte della prima donazione al Museo Civico di Rimini, presentata dal Sindaco Alberto Ravaioli nel 2008. Per “Piazza Cavour di notte” Gualtieri ha cercato di capire dove avrebbe potuto proteggere la sua perennità… nessun altro luogo poteva meglio essere in armonia che l’Ambasciata d’Italia a San Marino. La sensibilità e la disponibilità dell’Ambasciatore Giorgio Marini hanno confermato il suo desiderio di donarla all’Ambasciata per rappresentare l’Italia in questa bella Repubblica. Un quadro dalla storia insolita, naif, segreta e luminosa, dove il teatro emerge come una visione da favola. Questa composizione d’atmosfera, non pare essere quella di un artista di 88 anni. Lui aveva già questa età, quando l’ha dipinta con una passione, ogni giorno più forte. Una piccola stella, sopra la fontana della pigna, è il simbolo dei suoi ricordi d’infanzia e d’adolescenza, del suo desiderio di ritrovare con un’arte compiuta, questa città magica, che ha sempre illuminato la sua vita, anche nei momenti più difficili.
Gualtieri ha saputo aspettare e non ha sentito gli anni passare. Prosegue a dipingere con fervore, e sempre con umiltà si chiede come ogni pittura terminata è il frutto del suo cervello, delle sue mani e del suo cuore.
La mostra si prolungherà fino al 31 marzo 2011 e sarà visitabile, previo appuntamento, telefonando all’Ambasciata d’Italia a San Marino (0549/991146).
c.s.