Home NotizieAttualità Ritrovato il corpo di Sarah Scazzi l’incubo peggiore si avvera

Ritrovato il corpo di Sarah Scazzi l’incubo peggiore si avvera

da Redazione

Ritrovato in un pozzo il corpo di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana scomparsa 42 giorni fa mentre si recava dalla cugina per andare al mare. L’incubo peggiore: la terribile e inquietante confessione dello zio, la madre che apprende la notizia in diretta Tv.

“L’ho strangolata con una cordicella mentre era di spalle e ho abusato di lei dopo che era morta”: è la confessione dell’assassino di Sarah Scazzi. Michele Misseri, lo zio della ragazzina di Avetrana misteriosamente scomparsa mentre si stava recando dalla cugina per andare al mare, ha detto di averla uccisa nel suo garage. Prima di occultare il cadavere, l’ha denudato e successivamente ha bruciato i vestiti. Sara è stata trovata nuda e in posizione fetale nell’inghiottitoio di acqua piovana dove l’ha gettata Misseri. Un ritrovamento agghiacciante divenuto possibile soltanto dopo la confessione dell’omicida, con la madre di Sarah che ha appreso la notizia ieri sera in diretta Tv, mentre in collegamento con Chi l’ha visto.
La ricerca di Sarah Scazzi è durata 42 giorni. Quarantadue giorni da incubo tra depistaggi, sospetti e voyeurismo e bufale giornalistiche. La studentessa quindicenne di Avetrana era scomparsa nel nulla il 26 agosto scorso.

L’ULTIMA TRACCIA IL 26 AGOSTO
26 agosto – L’ultima traccia di Sarah Scazzi risale alle 14,30 quando chiama al telefonino la cugina Sabrina, in compagnia della quale sarebbe dovuta andare al mare,intanto percorre le poche centinaia di metri che dividono le abitazioni delle due cugine;

COMINCIANO LE RICERCHE DEI CARABINIERI
27 agosto – All’indomani della denuncia di scomparsa di Sarah da parte dei genitori, cominciano le ricerche dei carabinieri, orientate in tutte le direzioni, facendo conto sopratutto sulle tracce informatiche del telefonino della ragazza.

GLI APPELLI SU INTERNET E SOCIAL NETWORK
30 agosto – Le ricerche di Sarah si arricchiscono di appelli anche attraverso Internet ed i social Network, e la madre della ragazza teme un rapimento. 1 settembre – Su alcuni profili pubblicati in rete su Facebook gli investigatori scoprono alcuni messaggi, probabilmente "postati" da Sarah, nei quali la studentessa manifesterebbe l’intenzione di voler fuggire da Avetrana dove si sente oppressa.

SEGNALAZIONI IN ITALIA E ALL’ESTERO
5 settembre – Numerose segnalazioni della ragazza, in varie parti d’Italia e persino all’estero, vengono verificate dagli investigatori, intanto il volto della 15enne e’ diffuso oltre che su Internet anche su manifesti affissi ovunque e pubblicati anche dai quotidiani.

AL VAGLIO LE TESTIMONIANZE DEGLI AMICI
8 settembre – Al vaglio degli inquirenti sono le deposizioni delle cugine di Sarah, di alcuni parenti ed amici della ragazzina, che nella comitiva era considerata, anche per i suoi 15 anni, la "mascotte" del gruppo.

LE VOCI SU UN LITIGIO CON LA CUGINA
10 settembre – Gli investigatori, supportati anche dagli specialisti inviati da Roma, interrogano nuovamente i parenti stretti di Sarah, e altri amici della ragazza, per accertare le voci di un litigio con una cugina, per motivi sentimentali.

IL RITROVAMENTO DEL TELEFONINO
29 settembre – Michele Misseri, zio di Sarah e padre di Sabrina, la 22enne con la quale Sabrina sarebbe dovuta andare in spiaggia il giorno della scomparsa, trova "casualmente" il telefonino della ragazzina, adagiato sui resti di sterpaglie in un uliveto nelle campagne alla periferia di Avetrana, ed avvisa i carabinieri.

LA CONFESSIONE DELLO ZIO MICHELE
6 ottobre – Nel corso di un interrogatorio fiume, Michele Misseri, crolla davanti ai magistrati che lo interrogano al Comando provinciale dei carabinieri, ed ammette le sue responsabilita’, indicando il luogo dove ha nascosto il corpo. – 7 ottobre – Poco prima delle 2, i Vigili del Fuoco recuperano alla luce delle fotoelettriche in pozzo in un podere di Michele Misseri, il corpo di Sarah.

 

 

 

 

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