Sempre a proposito di Nobel per la Letteratura, esce il prossimo 20 ottobre il nuovo libro di Gabriel Garcia Marquez. S’intitola “Yo no vengo a decir un discurso” (Non vengo a fare un discorso), sei anni dopo “Memoria delle mie puttane tristi”.
Nel giorno del Nobel per la Letteratura un annuncio importante: uscirà il prossimo 20 ottobre il nuovo libro di Gabriel Garcia Marquez, che il premio più ambito lo vinse – uno dei più meritati di sempre – nel 1982 con Cent’anni di solitudine.
S’intitola “Yo no vengo a decir un discurso” (Non vengo a fare un discorso) ed esce a distanza di 6 anni dal suo ultimo libro, non particolarmente memorabile, ”Memoria delle mie puttane tristi” (2004).
Il lancio del volume avverrà contemporaneamente in America Latina e Spagna, ha precisato la casa editrice internazionale Mondadori in un comunicato.
Si tratta di una raccolta di 22 testi scritti da “Gabo” per essere letti in pubblico, alcuni dei quali mai pubblicati finora. Il primo discorso, che aprirà il libro, fu scritto dall’autore di ”Cent’anni di solitudine” all’età di 17 anni per salutare i compagni che stavano per diplomarsi al liceo di Zipaquirà, nel 1944. L’ultimo discorso raccolto dallo scrittore è quello pronunciato nel 2007 davanti ai membri dell’Accademia della Lingua spagnola e ai reali di Spagna in occasione del suo ottantesimo compleanno. Tra i discorsi pubblicati spicca quello memorabile pronunciato 28 anni fa a Stoccolma in occasione della cerimonia del Nobel, dal titolo “La solitudine dell’America Latina”.
Gabriel Garcia Marquez, 83 anni, nel 1972, ricevendo il Premio Romulo Gallegos, dichiarò di aver accettato di fare due cose che aveva promesso a se stesso di non fare mai: “ricevere un premio e pronunciare un discorso”. Da allora l’autore di “L’amore al tempo del colera” e numerosi altri capolavori ha ricevuto numerosi premi e pronunciati tanti discorsi, mostrando in questi testi non solo le sue “ossessioni” letterarie, ma anche i temi a lui più cari, come il futuro della sua Colombia e dell’America Latina, la gioventù e l’educazione, il pericolo atomico e l’ecologia.