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Editoria, in Italia meno fatturato ma crescono lettori ed e-Book

da Redazione

Da un lato diminuzione del giro d’affari e calo della produzione dei titoli. Dall’altro si leggono più libri e si consolida il fenomeno e-book. E’ il bilancio a luci e ombre dell’editoria italiana nel 2009.

Da un lato diminuzione del giro d’affari e calo della produzione dei titoli. Dall’altro crescita del fatturato nei canali trade, aumento della lettura di libri e consolidamento del fenomeno e-book. E’ il bilancio a luci e ombre dell’editoria italiana nel 2009 che emerge dal "Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2010" curato dall’Associazione italiana editori (Aie).

 

"Per il secondo anno consecutivo – segnala il Rapporto – cala il fatturato complessivo, attestandosi sui 3,4 miliardi di euro, con una flessione del 4,3 per cento rispetto al 2008. Ciononostante, continua a far bene il segmento dei libri per ragazzi, che registra un giro d’affari di 155,6milioni di euro nei canali trade e un aumento del 4 per cento (mezzo punto in più rispetto alla varia, che registra un +3,5 per cento). Cala invece il mercato scolastico e di adozione. Bene il canale trade (libreria, Grande distribuzione organizzata – GdO -, librerie on line, edicola) che cresce nel 2009 del 3,5 per cento (rispetto all’1,1 per cento del 2008). Torna a crescere dopo una leggera flessione la libreria, che continua ad essere il canale d’acquisto privilegiato, valendo 1,1miliardi di euro di giro d’affari e crescendo del 2,5 per cento; ma è quella di catena a mostrare la performance migliore (+4,6 per cento) rispetto a quella a conduzione familiare (+0,6 per cento). La GdO cresce del 3,8 per cento mentre l’edicola conferma i recenti miglioramenti dovuti soprattutto al rinnovamento del canale con la formula del franchising (+2,6 per cento). Cresce inoltre la vendita in occasioni di fiere del libro ma sono le librerie on line quelle che all’interno del trade registrano la crescita maggiore (+13,9 per cento, 101milioni di euro). La diminuzione del giro d’affari complessivo è dovuta in parte anche alle performance minori degli altri canali di vendita: in primo luogo il rateale, che registra un -20,4 per cento rispetto al 2008 ed è pari a 213,4milioni di euro. Ma ancora più evidente è il crollo dei collezionabili (-31,4 per cento) che oggi valgono 161,1milioni di euro a conferma di un’ormai raggiunta maturità del prodotto".

IL 45% DEGLI ITALIANI LEGGE ALMENO 1 LIBRO ALL’ANNO
"Nel 2009 – evidenzia il Rapporto Aie – i lettori di almeno un libro non scolastico nei dodici mesi precedenti sono saliti al 45,1 per cento (+1,1 per cento sul 2008) della popolazione con più di 6 anni di età: quasi 800mila persone in più dell’anno precedente. La composizione dei lettori rimane però sempre la stessa: poco meno della metà (il 44,9 per cento) legge fino a tre libri all’anno; solo il 15,2 per cento ne legge uno al mese (in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2008); le fasce infantili e giovanili di popolazione sono quelle composte dai lettori più forti rispetto alla media, fatto che dimostra come il forte incremento nei tassi di utilizzo delle nuove tecnologie non sia avvenuto a scapito della lettura. Dichiara infatti di leggere almeno un libro non scolastico il 51,6 per cento dei bambini tra i 6-10 anni, il 64,7 per cento di quelli 11-14 anni (ben 20 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale); il 57 per cento dei 15-19enni. Un’ulteriore curiosità: le donne leggono ancora di più. Nel 1995 la differenza tra uomini (34,2 per cento) e donne (38,2 per cento) era di 4 punti percentuali. Quattordici anni dopo questa distanza è salita a 8 punti percentuali (43,6 per cento contro il 51,6 per cento)".

PER IL SECONDO ANNO CALA LA PRODUZIONE LIBRARIA
"Nel 2008, ultimo anno di cui si hanno dati definitivi sulla produzione – segnala il Rapporto Aie – sono stati pubblicati 58.829 titoli, compresi quelli destinati all’adozione scolastica (4.991) e i libri per bambini e ragazzi (4.071). Il 64,3 per cento sono novità (erano il 62 per cento nel 2007). Per il secondo anno consecutivo si registra un calo nella produzione di titoli (pari allo 0,5 per cento) che, sommandosi all’anno precedente, porta ad un saldo negativo di 2.600 opere in due anni, mentre la tiratura media è di 3.600 copie per titolo, con una diminuzione di circa 200 unità rispetto all’anno precedente. L’andamento negativo della produzione riguarda tutti i settori editoriali: dai libri per bambini (-1,8 per cento a titoli, -13,7 per cento a copie) alla varia adulti (-13,7 per cento a titoli e -9,8 per cento a copie) sino al settore educativo scolastico (+1,2 per cento nei titoli ma -5 per cento a copie), quest’ultimo in calo probabilmente per l’accentuarsi dell’effetto della riforma scolastica. Inoltre alcuni fenomeni si confermano di anno in anno: il calo delle opere di reference (da 874 titoli e 4,7milioni di copie nel 2000 si è passati ai 458 titoli e 1,9milioni di copie nel 2008) e l’aumento delle opere di attualità (+15,3 per cento a copie, +95,4 per cento a volume). Le case editrici attive in Italia e che hanno una presenza diffusa e stabile in tutte le librerie del territorio nazionale sono circa 1.600 (sono invece 7.009 le case editrici, anche con un solo titolo, attive); gli addetti della filiera sono circa 36mila".

AUMENTANO I TITOLI ITALIANI E L’EXPORT
"Continua il trend positivo che vede ridursi progressivamente il peso delle opere di autori stranieri sul totale della produzione libraria – indica il Rapporto Aie -: nel 2008 i titoli tradotti erano 10.046, corrispondenti al 20,1 per cento del totale di quelli pubblicati (nel 1997 erano il 24,9 per cento); le copie stampate e distribuite non di autori italiani erano pari al 36,7 per cento (nel 1997 erano il 40,3 per cento). Tra i libri per ragazzi l’incidenza dei libri stranieri diminuisce dal 51,3 per cento del 2008 al 44,2 per cento del 2009. Un segnale positivo è dato inoltre dalle coedizioni, che negli ultimi anni coinvolgono sempre più anche enti non propriamente editoriali (musei, fondazioni, ecc.) e segnano un raddoppio dei titoli pubblicati in dieci anni, arrivando a rappresentare l’1,2 per cento del totale dei titoli pubblicati. Sempre nel 2008, sul totale delle novità di autori italiani pubblicate (39.721), il 9,6 per cento è stato venduto all’estero, la percentuale più alta dal 2001 e in continua crescita. L’export del libro italiano cresce complessivamente del 2,2 per cento sul 2008 per un valore di 42milioni euro. Segnali positivi che ben testimoniano la migliore capacità degli editori italiani di vendere i loro titoli all’estero e di stare sui mercati internazionali.

 

CRESCE LA VENDITA DEGLI E-BOOK. MA RESTA LO 0,1 DEL MERCATO
La stima del mercato digitale italiano corrisponde a 364milioni di euro e comprende il segmento Cd-rom e dvd (264,5milioni), banche dati e servizi internet (97milioni), audiolibri (0,7milioni), e-book (1,1milioni di euro). I titoli di libri elettronici pubblicati nel solo 2009 sono stati 685, per un totale di 2.257 opere disponibili sul mercato. I dati provvisori dell’anno 2010 (aggiornati a settembre 2010) mostrano una produzione pari a 945 titoli in soli 9 mesi, raggiungendo così un totale di 3.202 titoli elettronici pubblicati nel nostro Paese. L’ingresso nel segmento di importanti attori editoriali in termini di offerta di contenuti e servizi fa stimare una crescita dell’intero mercato dell’e-book che potrebbe arrivare a coprire per il Natale 2010 lo 0,1 per cento del mercato complessivo (3,440milioni di euro)".

ECCO DOVE COMPRANO I LIBRI GLI ITALIANI
"I dati riferiti ai canali trade – evidenzia il Rapporto Aie – mostrano un andamento ancora positivo del mercato: +2,1 per cento a valore sul corrispondente periodo dell’anno precedente (primo semestre). Le librerie on-line fanno segnare un +24,5 per cento rispetto al giugno 2009 e le librerie di catena (anche per un loro oggettivo aumento numerico) un +6,3 per cento. Solo le librerie a conduzione familiare confermano, in questa prima parte dell’anno, le difficoltà anche a mantenere la loro quota di mercato facendo segnare un -2,2 per cento sul giugno 2009. I primi sei mesi del 2010 sono caratterizzati inoltre da una generalizzata attenzione verso le nuove opportunità che si vanno profilando, anche sul mercato italiano, per l’e-book e dai cambiamenti tecnologici in atto nel settore media, con l’esplosione di diverse piattaforme per la fruizione dei contenuti digitali. In questo processo si collocano, oltre alle librerie on line (ma anche Mondadori) che hanno creato all’interno dei loro siti uno ‘store’ per la vendita di e-book, la costituzione di Edigita (Editoria Digitale Italiana, nato dallo sforzo comune di Feltrinelli, Messaggerie Italiane con GeMS e RCS libri) oppure l’ingresso di Giunti in Simplicissimus. Accanto a questo assistiamo inoltre al contemporaneo rinforzarsi delle aziende sul retail tradizionale: l’annuncio da parte di Librerie Feltrinelli di avviare entro il 2010 un proprio progetto di franchising costituisce, assieme ai corner libri nei grandi magazzini con insegna Upim, il caso più emblematico di un percorso, avviato ormai più di un decennio fa, di generale riorganizzazione della filiera distributiva del libro".

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