Home NotizieAttualità Carim, i Commissari: si rilanci l’istituto Sindacato sul piede di guerra

Carim, i Commissari: si rilanci l’istituto Sindacato sul piede di guerra

da Redazione

I commissari straordinari di Carim in una nota: si rilanci l’attività dell’istituto di credito. Intanto però i sindacati sono sul piede di guerra, preoccupati per i contratti a termine e per gli effetti della crisi di relazioni tra Italia e San Marino sulla situazione di tutti i frontalieri.

I commissari straordinari di Carim intendono operare, “sotto la supervisione della Banca d’Italia, per riorganizzare e rilanciare l’istituto, rafforzarne la posizione sul mercato e salvaguardarne il prestigio”. Così il comunicato emesso da Piernicola Carollo e Riccardo Sora nominati da Bankitalia commissari (Marco D’Alberti, Giovanni Ossola e Matteo Rescigno nel Comitato di sorveglianza) della Cassa di Risparmio di Rimini, per la quale il Ministero dell’Economia ha disposto su proposta di via Nazionale, il 29 settembre scorso, “l’amministrazione straordinaria per gravi irregolarità”, con particolare riferimento, ricorda la nota, alla controllata Credito Industriale Sammarinese. I commissari straordinari confermano poi che la banca “’prosegue regolarmente la propria attività” e incontreranno lunedì i sindacati confederali dei bancari riminesi Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca e Fabi, che hanno sollecitato il confronto sui motivi del commissariamento, ma anche in cerca di interlocutori dopo l’azzeramento dei vertici, che ha determinato anche, rileva la Cgil, la ”sospensione delle selezioni di martedì prossimo per nuovi impiegati da assumersi con contratto di apprendistato professionalizzante. Incerta anche la posizione dei dipendenti con lo stesso contratto in scadenza”. I sindacati vogliono anche sapere che fine farà il piano strategico triennale operativo che era stato annunciato a breve e lo studio sul nuovo dimensionamento delle filiali.

Per i sindacati, Cisl e Uil, la partita si gioca su un doppio tavolo Italia e San Marino. La preoccupazione infatti non riguarda solo il caso Carim ma anche l’intero comparto dei frontalieri riminesi che lavorano sul Titano. “Sappiamo – spiega Massimo Fossati, segretario Cisl di Rimini – che ci sono tante persone che hanno già in mano la lettera di licenziamento per i loro contratti sammarinesi. Non vorremmo che, oltre la crisi, abbia un ruolo anche il clima non positivo tra Italia e San Marino”. Parole gravi quelle di Fossati, soprattutto se avessero qualche fondamento. Il riferimento più o meno indiretto è al settore dei bancari in primis, ma anche nel settore dei mobili.
 

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