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Nuove proroghe CIG: nuova burocrazia inutile

da Redazione

Fixing oggi in edicola svela l’ennesimo caso di burocrazia inutile e aggiuntiva a San Marino. Deriva dalle nuove procedure per le proroghe Cig. Burocrazia che va a gravare sulle imprese già in difficoltà (altrimenti non farebbero ricorso alla Cassa Integrazione).

di Loris Pironi

 

Ci sono due questioni pratiche e pragmatiche che complicano la vita delle aziende sammarinesi, naturalmente senza contare tutto il resto di cui si è scritto e riscritto (i rapporti con l’Italia, gli attacchi mediatici al Titano, la crisi internazionale, i limiti strutturali dell’impostazione del mercato del lavoro). Queste due questioni sono l’eccessiva burocrazia e lo stillicidio di modifiche alle norme, che vengono fatte spesso ignorando le istanze delle categorie e poi modificate, magari a più riprese, per correggere errori che si sarebbero dovuti evitare in partenza.
L’ennesimo caso di burocrazia inutile e aggiuntiva deriva dalle nuove procedure per le proroghe Cig (art. 14 comma 4 della Legge n.73 del 31 marzo 2010).
La Segreteria di Stato per il Lavoro con una circolare inviata nei giorni scorsi ad associazioni di categoria, sindacati e ordini professionali, ha precisato quali dovranno essere le nuove procedure per la richiesta di proroga della Cassa Integrazione Guadagni.
La circolare, firmata dal Segretario Marcucci, specifica che “il datore di lavoro dovrà inoltrare la domanda all’Iss come è già avvenuto per le altre richieste di Cig e presentare alla Segreteria di Stato per il Lavoro la richiesta sull’apposito modulo, unitamente alla documentazione indicata sullo stesso modulo.
E qui sta l’inghippo. Ora la Segreteria al Lavoro pretende dalle aziende il bilancio dell’anno precedente, il bilancio di verifica dei due mesi precedenti, copie distinte di importazione ed esportazione. Una quantità enorme di dati, insomma. Il Segretario Gian Marco Marcucci ha fatto presente a tutti che l’incompletezza della pratica di Cig comporta, ai sensi di legge, la nullità della domanda. Nella sua circolare, il Segretario Marcucci assicura che la documentazione richiesta è compatibile con la documentazione già in uso e con gli obblighi contabili e fiscali previsti dalla legge, e che quindi le nuove pretese non andrebbero a generare oneri aggiuntivi per gli operatori economici. Operatori economici che sono di ben altro avviso. Per certo, l’Associazione Nazionale del-l’Industria Sammarinese ha già inoltrato alla Segreteria preposta la richiesta per un incontro di chiarimento.
Il motivo del contendere
L’intento sacrosanto del Segretario di Stato Gian Marco Marcucci è quello di stoppare tutte le possibili distorsioni dell’utilizzo della Cassa Integrazione. Un intento, appunto, assolutamente condivisibile. Che pur tuttavia potrebbe essere conseguito mediante controlli più efficaci e magari mirati (del resto non stiamo parlando dell’Italia ma di una realtà su scala molto più piccola), senza andare a danneggiare l’intero comparto economico con un sovraccarico di burocrazia. Anche perché, nella stragrande maggioranza dei casi, un’azienda che ricorre alla Cassa Integrazione Guadagni è un’azienda in difficoltà, che utilizza la Cig sapendo di andare incontro a dei costi.

 

Dove sta l’inghippo
Di fatto, il bilancio delle imprese sammarinesi è già nella disponibilità dell’amministrazione pubblica: basterebbe che la Segreteria di Stato accedesse al relativo archivio per verificare i dati necessari. Ma del resto perché farlo quando senza compiere sforzo alcuno si può chiedere alle imprese di procurare un doppione di un documento già in proprio possesso? Anche il “bilancio di verifica al termine dei due mesi immediatamente precedente a quello relativo alla proroga della Cig e l’anno precedente” è un documento che costituisce un’ulteriore complicazione alle aziende, che verosimilmente, nella maggioranza dei casi, dovrebbero produrlo ad hoc per queste richieste. Senza contare che le distinte di importazione e di esportazione pretese dalla nuova procedura contengono dati sensibili di clienti e fornitori, oltre a rappresentare un fardello assai voluminoso di documentazione.

 

Un problema aperto
Per concludere ricordiamo che sempre a proposito di Cassa Integrazione, c’è un altro problema che resta aperto: quello della Cig per maltempo delle aziende sammarinesi che hanno cantieri in Italia, che dunque oggi, solo per il fatto di lavorare oltre confine, vengono ingiustamente discriminate non avendo visto le proprie domande respinte (in passato non era così), ancora una volta per un inghippo normativo.

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