Home NotizieAttualità Gatti-Mularoni-Fantini: X-file mostrato a tutti

Gatti-Mularoni-Fantini: X-file mostrato a tutti

da Redazione

Mentre Antonella Mularoni era a stringere mani all’Onu dopo il discorso sulla trasparenza sammarinese, oltre 100 persone alla sala ex International di Borgo hanno ascoltato il file del famigerato incontro con Gatti e Fantini a Palazzo Begni.

Ieri sera, mentre il Segretario di Stato agli affari Esteri della Repubblica di San Marino era a New York, al Palazzo di Vetro, nella sede dell’Onu, a stringere mani e salutare personalità al termine del proprio discorso sul percorso di legalità e trasparenza intrapreso dalla Repubblica di San Marino, a due passi da casa sua, alla sala Ex International di Borgo Maggiore, più di un centinaio di persone erano attente a cogliere, tra un fruscio e una distorsione, le parole dello stesso Segretario Mularoni e dell’ex collega Gabriele Gatti nell’ormai famigerato colloquio di quel gennaio-febbraio 2009 a Palazzo Begni con l’ex Ad di Cassa di Risparmio Mario Fantini a Palazzo Begni.
Una sorta di nemesi casalinga legata a quel nastro registrato invero piuttosto male da un piccolo registratore nascosto furbescamente nella tasca di Fantini, a catturare le parole degli allora Segretari di Stato alle Finanze e agli Esteri. Un nastro che il Pm di Forlì sempre attento alle vicende sammarinesi, Fabio Di Vizio, ha giudicato inascoltabile e dunque inutilizzabile come prova processuale, ma che ieri sera gli intervenuti hanno potuto captare piuttosto bene nel corso di una proiezione organizzata dai partiti di opposizione.
Il video, che alternava immagini degli interni di Palazzo Begni a primi piani dei protagonisti, con sottofondo musicale e una regia da political-fiction meritevole di applausi per come ha costruito il video della durata di poco più di otto minuti, ha riassunto l’ora e 14 minuti di registrazione che Fantini ha appunto consegnato al Pm Di Vizio.

Il video non ha assicurato all’attenta platea grosse novità rispetto a quanto emerso finora sui giornali, nel dibattito consiliare, nelle polemiche da bar. L’impatto però è stato sicuramente forte.

Il pubblico ha potuto finalmente sentire dalla voce dei protagonisti come si è articolato il discorso attorno alla cessione delle quote delle azioni Delta da parte di Sopaf alla Cassa di Risparmio, azioni dal valore di mercato di 52 milioni di euro che la Carisp avrebbe dovuto pagare con un sovrapprezzo di 18 milioni (su un conto lussemburghese) per chiudere la partita senza altre ripercussioni. Una partita sporca, molto sporca, con l’ex Segretario Gatti che ha invitato Fantini a risolvere in questo modo molto machiavellico. Il pubblico che ha sentito replicare l’ex Ad della Cassa che questo era un atto illegale e che poteva comportare il rischio di finire in galera (rischio comunque non evitato). Quindi la controreplica di Mularoni e Gatti che hanno sottolineato l’importanza, in nome della ragion di stato, di chiudere in un modo o nell’altro i giochi. Giochi che altrimenti avrebbero avuto ripercussioni pesanti nel rapporto con l’Italia e nelle azioni legali nei confronti della Cassa.

Luci in sala dopo la proiezione. E una domanda: Gatti e Mularoni hanno difeso il bene del Paese, come rimarcato dal Patto nell’ultimo Consiglio Grande e Generale, oppure hanno sollecitato il pagamento di una sorta di “tangente” a Sopaf (ma qualcuno si è mai domandato chi è che ha chiesto ai politici sammarinesi questa ‘tangente’?).

Una cosa, di fatto, non esclude l’altra.

Sulla buona fede dei due Segretari di Stato saranno gli elettori a esprimere il proprio giudizio nel segreto dell’urna. Sulle vicende giudiziarie invece sarà la magistratura (quella italiana e quella sammarinese, in parallelo) a dover decidere se il confine dell’illecito è stato varcato. E la giustizia, si sa, non tiene conto della ragion di Stato.

Alla fine del video è seguito il dibattito, senza contraddittorio, con Claudio Felici (Psd), Ivan Foschi (Su) e Giovanni Lonfernini (DdC) che hanno ragionato sulle responsabilità dei due Segretari di Stato, con la conduzione giornalistica di Sergio Barducci (San Marino Rtv). Un dibattito in cui si è puntato il dito, ovviamente, sull’inaffidabilità dei referenti sammarinesi che stanno cercando di convincere l’Italia a dare nuovamente credito al Titano.

Tutti oggi sanno come sono andate le cose. Cassa di Risparmio e Delta sono state decapitate dopo l’intervento della Procura di Forlì, i rapporti con l’Italia continuano ad essere impaludati (quanto ha pesato realmente la vicenda Cassa-Sopaf? Perché qualche influenza, verosimilmente l’ha avuta), la Cassa di Risparmio sta risolvendo oggi i suoi guai iniziati ormai più di due anni or sono.
Resta da appurare la responsabilità politica di Gabriele Gatti e Antonella Mularoni. Il primo è stato costretto a dimettersi ma resta il grande manovratore dietro le quinte di via delle Scalette (la ‘trombatura’ di Clelio Galassi nella corsa alla Reggenza lo conferma). La seconda ieri sera era all’Onu davanti a Ban Ki-Moon e agli altri grandi della Terra, a raccontare lo sforzo di San Marino sulla strada della trasparenza.

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