Home FixingFixing Diario della crisi del 17 settembre 2010

Diario della crisi del 17 settembre 2010

da Redazione

Renatino Brunetta è tornato a tuonare dopo la batosta elettorale a Venezia. Il ministro definisce la conurbazione Napoli-Caserta “un cancro sociale e culturale.

di Saverio Mercadante

 

“Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l’Italia sarebbe il primo Paese in Europa”. Lunedì su Il Giornale di Vittorio Feltri, Renatino Brunetta è tornato a tuonare dopo la batosta elettorale a Venezia.
Il ministro definisce la conurbazione Napoli-Caserta “un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c’è, non c’è la politica, non c’è la società”.
Dopo qualche ora interviene ancora su un tema drammatico che vede purtroppo l’Italia ai vertici europei: “Quanto ai morti sul lavoro dovremmo vergognarci tutti”. E’ la recessione della confusione che un giornalista embedded di alto lignaggio come Feltri descrive così: ”Vivremo alla giornata nella certezza che il patatrac è dietro l’angolo. La politica non c’entra più, è stata sostituita dalla psicoanalisi”. Ma la recessione mentale si annida anche nei psicocittadini americani. Per la maggioranza è tempo di double dip: hanno una vera paura di una seconda recessione. Secondo un’indagine della società americana di ricerche StrategyOne il 65% dei cittadini USA si aspetta una nuova fase di ripiegamento dell’economia. Il 44% di questi crede possa essere peggiore della precedente; il 24% la immagina meno dura. Addirittura uno su quattro degli intervistati pensa che non si tornerà più a una situazione di crescita precedente la crisi. E dalla classifica mondiale sulla competitività del “World economic forum” un altro segno recessivo: gli Stati Uniti d’America perdono il secondo posto a favore di Svezia e Singapore.
In testa alla classifica la Svizzera. E non è un problema di salari bassi per competere: tutta l’area nordeuropea continua a essere nella parte alta della classifica, oltre che con la Svezia, anche con la Finlandia (7° posto), Danimarca (9°) e la Norvegia al 14° posto.

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