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Italia: ecco come gli onorevoli spendono i soldi

da Redazione

Si parla spesso di tagli alla politica, ma le spese a Montecitorio continuano ad aumentare. Il bilancio interno preventivo – che approda alla Camera – è stato pubblicato online nel sito del Parlamento. E forse è il caso di darci un’occhiata. Perché da lì si può capire come gli onorevoli spendono i soldi degli italiani. Che non sono pochi.

Per mantenere 630 deputati e circa 2.000 dipendenti nel 2010, infatti, saranno necessari 1 miliardo e 732 milioni di euro (nel 2009 la cifra era di poco inferiore, 1 miliardo e 717 milioni), 992,8 milioni dei quali sostenuti dalla dotazione, la somma messa a disposizione (invariata rispetto allo scorso anno) dallo Stato per le spese di Montecitorio. Che – è bene ricordarlo – ha piena autonomia finanziaria, ossia decidono gli onorevoli come spendere i soldi e non Tremonti. Il bilancio interno della Camera quest’anno, inoltre, è stato redatto prima dei tagli previsti dalla manovra correttiva, che saranno quindi adottati in piena autonomia dall’Aula. In particolare, è utile leggere il confronto tra le previsioni definitive 2009 e le previsioni 2010. La spesa effettiva quest’anno, infatti, è aumentata dell’1,3 per cento rispetto allo scorso anno, restando però al di sotto del tasso d’inflazione. Le indennità parlamentari e gli assegni vitalizi (la pensione degli ex deputati) – argomento caldo del dibattito politico – rimangono invariati (lo sono dal 2007): 94 milioni e 540 mila euro le prime, 138 milioni e 200 mila euro i secondi. Aumenta, invece, la spesa per i dipendenti di oltre 3 milioni, passando da 234,1 del 2009 a 237,8 milioni previsti per quest’anno. Gli onorevoli, almeno dal bilancio, usano un po’ meno il telefono (la spesa per telefonia fissa e cellulare è diminuita di 105 mila euro, da 2,420 milioni a 2,315 milioni), ma viaggiano un po’ di più e non in auto: dimezzata la voce per i pedaggi autostradali da 1,3 milioni a 600 mila euro, aumentano le spese per il trasporto aereo di 630 mila euro (da 7,550 milioni del 2009 a 8,180 milioni previsti per il 2010) e di poco quelle per il trasporto ferroviario (da 1,5 milioni nel 2009 a 1,65 milioni previsti per quest’anno). Viaggiare in nave, invece, ormai non va più di moda tra i deputati: 10 mila euro nel 2009 come nel 2010. Aumenta di oltre il 13 per cento la spesa per la comunicazione e informazione, da 3,85 milioni del 2009 ai previsti 4,6 milioni del 2010, soprattutto – si legge nella relazione al progetto di bilancio 2010 – per il “potenziamento dell’attività collegata al canale televisivo satellitare e agli strumenti di comunicazione multimediale introdotti nell’anno in corso, tra i quali la “WebTV della Camera”. La litigiosità interna ai partiti, che ha portato alla nascita di nuovi gruppi in parlamento, fa aumentare di conseguenza le spese per il personale dipendente e di segreteria dei gruppi di 600 mila euro, da 35,1 milioni del 2009 a 35,7 previsti nel 2010. E le spese per la pausa pranzo, tanto cara agli onorevoli? Gli oneri per i servizi di ristorazione gestiti da terzi aumentano da 5,31 milioni del 2009 a 5,5 milioni previsti per il 2010, mentre le spese per alimenti aumentano di 20 mila euro, da 610 mila a 630 mila euro.

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