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Crac banca del Titano Si apre il processo

da Redazione

Si apre a San Marino il processo per il crac della ex Banca del Titano, l’istituto di credito salvato grazie al (contestato) salvataggio pubblico da 15 milioni di euro. Due gli imputati, l’accusa: aver provocato il dissesto finanziario dell’istituto con una serie di anticipazioni senza copertura di rischio per svariati milioni di euro.

Si apre a San Marino il processo per il crac della ex Banca del Titano, l’istituto di credito salvato grazie al (contestato) salvataggio pubblico da 15 milioni di euro. Sul banco degli imputati, in particolare, l’ex direttore Adriano Pace e l’imprenditore Stefano Marangoni. L’accusa: aver provocato il dissesto finanziario dell’istituto – un dissesto che avrebbe potuto avere ripercussioni importanti sull’intero sistema finanziario sammarinese – a causa di anticipazioni senza copertura di rischio per diversi milioni di euro.
Secondo Banca Centrale, al seguito di una serie di ispezioni all’interno di BdT, la stima fu che oltre un terzo degli impieghi dell’istituto (che consisteva in circa 56 milioni di euro complessivamente) era connotato da previsioni di perdita molto elevate, con il patrimonio dell’istituto ampiamente insufficiente a coprire l’eventuale buco. Poi il salvataggio della banca da parte dello Stato, la rinascita con un nuovo nome (San Marino International Bank), le polemiche che non si sono mai assorbite del tutto e ora l’apertura del processo penale presso il Tribunale Unico di San Marino.

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