Home NotizieSan Marino San Marino, blocco aumenti e stabilizzazione precari PA non piacciono al sindacato

San Marino, blocco aumenti e stabilizzazione precari PA non piacciono al sindacato

da Redazione

Con una delibera adottata lunedì scorso, il Congresso di Stato ha ulteriormente rafforzato la propria linea di chiusura rispetto ai lavoratori del Pubblico impiego, prevedendo unilateralmente il blocco dell’aumento delle retribuzioni per il periodo 2011/2012 e l’ennesimo rinvio della stabilizzazione dei precari. La nota del sindacato.

Con una delibera adottata lunedì scorso, il Congresso di Stato ha ulteriormente rafforzato la propria linea di chiusura rispetto ai lavoratori del Pubblico impiego, prevedendo unilateralmente il blocco dell’aumento delle retribuzioni per il periodo 2011/2012 e l’ennesimo rinvio della stabilizzazione dei precari.

 

Apprendiamo anche che è intenzione del Governo avviare su queste tematiche una trattativa con le organizzazioni sindacali a cui è stata incaricata una ampia delegazione dell’Esecutivo. Ma come si fa a trattare realmente se il Governo ha deciso di blindare la sua posizione in una delibera? E come può il sindacato esercitare la sua funzione di rappresentanza e tutela dei diritti dei lavoratori, quando l’interlocutore dimostra una totale indisponibilità rispetto ai contenuti del confronto?

 

Non è accettabile il blocco degli adeguamenti contrattuali dei dipendenti pubblici e il rinvio a data da destinarsi della stabilizzazione dei lavoratori precari! La crisi del paese si supera veramente se si affrontano i nodi strutturali del sistema economico sammarinese, affinché sia basato sulla qualità, sulla formazione e sulla valorizzazione delle risorse umane.

 

Il blocco retributivo è una misura di natura recessiva che oltre a danneggiare i lavoratori, non può che sfavorire la ripresa dell’economia e il rilancio dei consumi interni. È evidente che si tratta anche di un messaggio molto preciso che rischia di ripercuotersi anche sulle altre categorie di lavoratori. Alla fine dell’anno scadono praticamente tutti i contratti di lavoro, privati e pubblici, e questo indirizzo assunto dal Governo non potrà che essere percepito dalle associazioni di categoria come un lasciapassare e un incoraggiamento ad assumere atteggiamenti di chiusura e indisponibilità verso le giuste richieste contrattuali dei lavoratori.

 

CSdL e CDLS non possono rinunciare ad esercitare la propria funzione sociale e contrattuale, e non accetteranno di ridurre il proprio ruolo a quello di semplice “notaio” di decisioni unilaterali.

 

Centrale Sindacale Unitaria

c.s.

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