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Manola Lazzarini e Moby Cult: la lettura a Rimini non teme la crisi

da Redazione

La lettura? Una questione che riguarda pochi eletti, in Italia. Un passatempo d’elite: la maggior parte delle persone preferiscono imbracciare il telecomando, l’arma finale, piuttosto che un buon libro. O magari un brutto libro. Eppure per sconfessare questo teorema basta fare un giro una sera d’estate al Porto Canale di Rimini. Perché sotto il tendone di Moby Cult, la longeva rassegna di incontri con l’autore, si scopre tutto un altro mondo. Intervista all’organizzatrice, Manola Lazzarini.

di Loris Pironi

 

La lettura? Una questione che riguarda pochi eletti, in Italia. Un passatempo d’elite: la maggior parte delle persone preferiscono imbracciare il telecomando, l’arma finale, piuttosto che un buon libro. O magari un brutto libro. Eppure per sconfessare questo teorema basta fare un giro una sera d’estate al Porto Canale di Rimini. Perché sotto il tendone di Moby Cult, la longeva rassegna di incontri con l’autore, si scopre tutto un altro mondo. Un mondo di persone che leggono, o quanto meno che vogliono sentirsi raccontare i libri direttamente da chi li ha scritti. Un popolo di vacanzieri che non rinunciano al piacere di una serata un po’ più impegnata (anche se non è necessariamente così), e che alla fine, dopo gli applausi di rito sono tutti lì, ordinatamente in fila, per farsi autografare la propria copia. È da vent’anni che ciò accade, e il merito di questo miracolo che si rinnova perennemente va attribuito senz’ombra di dubbio a Manola Lazzarini, organizzatrice di Moby Cult, evento promosso dal consorzio Il libro nella Città con la collaborazione di Cna.Com. La rassegna, quest’anno, è iniziata il 13 luglio (con Jeffery Deaver) e proseguirà sino al 29 agosto. L’ultima settimana, ovviamente, prevede il clou, con una serie di incontri molto attesi. Ma tutta questa edizione 2010 è importante, perché segna un’epoca: dopo 20 anni tondi, infatti, è il momento di fare qualche riflessione generale.
“Dopo tutto questo tempo – racconta a Fixing Manola Lazzarini – potrei raccontare la storia di oltre mille, millecinquecento scrittori. Questa rassegna mi ha regalato e continua a regalarmi parecchie soddisfazioni. E l’esperienza raccolta in questi anni mi ha portato ad allacciare tante relazioni importanti. Del resto conoscere certi personaggi anche solo per una sera offre l’opportunità di un contatto diretto con un altro mondo. E poi nel tempo si sono create tante amicizie, con autori che tornano a Rimini frequentemente e sempre con piacere. Quest’anno per Moby Cult abbiamo messo in campo trenta incontri nell’arco di un mese e mezzo, non solo al Porto di Rimini ma anche a Riccione e Santarcangelo”.
La scelta di distribuire la rassegna in tre sedi differenti paga?
“Direi di sì, almeno da noi è una formula che funziona. E se ci fosse più tempo si potrebbe allargare ulteriormente il giro, ma per il momento va bene così. Inoltre, in tanti mi chiedono di fare qualcosa anche in inverno: casomai l’impegno potrebbe andare in quella direzione. Ma vedremo, non c’è fretta: per ora c’è Moby Cult”.
Proviamo a tracciare un primo parziale bilancio di quest’edizione.
“Il primo bilancio è senza ombra di dubbio positivo: in tutte le serate c’è sempre stato molto pubblico. E quello che più conta, spettatori di ogni genere. La cosa che dalla mia prospettiva balza maggiormente all’occhio è che il pubblico cambia a seconda degli incontri in cartellone: ogni sera è diverso a seconda dell’autore. E questa particolarità la considero un’evoluzione: possiamo infatti contare su un pubblico, per così dire, specializzato, mentre agli inizi avevamo soprattutto uno zoccolo duro di affezionati che non mancava mai”.
E poi è un pubblico che partecipa attivamente.
“Sì, soprattutto sui temi più importanti, di attualità, come è accaduto con Gherardo Colombo, o nella serata su Craxi con Edoardo Crisafulli. Adesso aspettiamo tante persone per la serata con Igor Sinibaldi (Il libro delle epoche, Frassinelli, ndr) questo venerdì a Santarcangelo, e poi il clou dopo Ferragosto con Oliviero Beha (Dopo di Lui il diluvio, Chiarelettere, martedì 24 agost), Marco Travaglio (Ad personam, Chiarelettere mercoledì 25), Giampaolo Pansa (I cari estinti, Rizzoli, venerdì 27, ndr) e Sergio Rizzo (La Cricca, Rizzoli) che chiuderà la rassegna domenica 29 agosto”.
In tutti questi anni quali sono state le serate memorabili, quelle da incorniciare?
“Beh, mi sono commossa lo scorso anno con Vecchioni, mi diverto sempre con i comici, le serate più ‘politiche’, quelle con i vari Travaglio, Pansa, eccetera, sono sempre molto calde, molto gustose. E poi, come dicevo, tanti autori sono anche diventati amici nel corso degli anni, quindi non posso fare una mia classifica”.
Manola Lazzarini non è solo un’organizzatrice di eventi, è anche una libraia (brutto termine, magnifica professione), un’imprenditrice. La crisi si sente anche in questo mercato?
“Come in tutti i settori anche noi stiamo vivendo una situazione di crisi. Ma occorre fare un ragionamento molto più approfondito. Gli editori, che le regole del mercato le conoscono bene, si sono adeguati ai tempi che corrono ed hanno messo in campo iniziative particolari, hanno operato prolungate e ripetute campagne di sconti. Così, a conti fatti, possiamo dire che se abbiamo un calo di fatturati del 20%, questo si riflette in buona parte sul fatto che le case editrici hanno operato promozioni con un taglio del 20-25% sui prezzi di copertina. Quindi in estrema sintesi possiamo dire che se i guadagni sono calati, si vende più o meno lo stesso numero di libri”.
Quindi c’è uno zoccolo duro di lettori che non rinuncia a questo piacere.
“No, se i libri sono in sconto uno può tentennare, ma alla fine non rinuncia all’acquisto”.
E organizzare una manifestazione come Moby Cult quanto è diventato più difficile, invece?
“È sempre difficile, per la verità. Magari nel mio caso, dopo vent’anni, ho un piccolo vantaggio in più rispetto ad altri, con la possibilità di contattare direttamente gli autori, bypassando le case editrici. È difficile, sì, ma per me ormai è diventata una missione, nei confronti dei lettori e dei tanti turisti riminesi…”.


IL PROGRAMMA DI MOBY CULT

 

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