Home categorieLeggi e normative Cedolare secca per gli affitti I pro e i contro del provvedimento

Cedolare secca per gli affitti I pro e i contro del provvedimento

da Redazione

Con l’introduzione della ”cedolare secca” al 20% sui redditi da locazione l’Italia diventa il Paese europeo più conveniente per la tassazione in materia: è quanto emerge da uno studio comparativo del franchising immobiliare Solo Affitti. In compenso per il Sicet, il Sindacato Inquilini della Cisl, questa novità peggiorerà il problema abitativo rendendo più difficile trovare alloggio ad affitti compatibili con il reddito di chi cerca casa.

CON CEDOLARE SECCA 20% ITALIA PAESE EUROPEO PIU’ CONVENIENTE

Con l’introduzione della ”cedolare secca” al 20% sui redditi da locazione l’Italia diventa il Paese europeo più conveniente per la tassazione in materia. E’ quanto emerge da uno studio comparativo di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato nelle locazioni, con 270 agenzie in Italia e 12 in Spagna. L’Italia sorpassa così Ungheria, Finlandia e Olanda, dove si pagano delle imposte con aliquota fissa, rispettivamente pari al 25%, 28% e 30%. Per le altre nazioni il metodo di tassazione è uguale a ancora in vigore fino a quest’anno nella Penisola: i redditi da locazione si sommano a quelli personali e a questi si applicano le varie aliquote previste dal fisco di ciascun paese. Nella maggior parte dei casi, fanno notare da Solo Affitti, queste aliquote erano più basse di quelle attuali del sistema fiscale italiano.

 

SICET, CEDOLARE UNICA AL 20% PEGGIORA PROBLEMA ABITATIVO

Alla notizia uscita dal Consiglio dei Ministri di una tassazione unica del 20% dei redditi da locazione su tutte le tipologie di contratto è lapidario il giudizio di Guido Piran Segretario Generale del Sicet, il Sindacato Inquilini della Cisl: ”In questo modo si peggiora il problema abitativo, si stipuleranno solo contratti a canone libero cancellando di fatto quelli, più moderati, del canale concordato; questo renderà ancora più difficile trovare un alloggio ad affitti compatibili con i redditi di chi cerca casa”. ”Ci auguriamo – continua Piran – che vi sia un ripensamento del Ministro dell’Economia nella verifica della compatibilità economica del provvedimento. A questo punto, per calmierare il caro affitti bisognerebbe applicare una aliquota del 12,50% ai contratti concordati”, ovvero quelli di durata di anni 3+2 con i canoni definiti dagli accordi territoriali tra sindacati degli inquilini e della proprietà. Il Segretario del Sicet rilancia poi la questione delle detrazioni a favore degli inquilini: ”Si abbassano le tasse ai proprietari e non si prevede nulla per i conduttori, la possibilità di detrarre il 19% dei canoni, oltre ad essere un elemento di equità, rappresenta la strada per combattere l’evasione”.


CEDOLARE SECCA, ECCO COME FUNZIONA

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento