La guerra in Iraq e in Afghanistan è costata mille miliardi di dollari agli Stati Uniti finora. Mentre dall’India arriva il computer al tempo della crisi: costerà 35 euro appena.
di Saverio Mercadante
La guerra in Iraq e in Afghanistan è costata mille miliardi di dollari agli Stati Uniti finora, secondo il “Congressional Research Center”.
Nel 2008, l’anno in cui gli Stati Uniti d’America hanno speso di più per la guerra in Iraq e in Afghanistan, il costo totale ammontava solo all’1,2 per cento del prodotto interno lordo; durante il picco di spesa della seconda guerra mondiale invece – intorno al 1945 – il costo arrivava a quasi il 36 per cento del prodotto interno lordo.
Ma il Pentagono trema lo stesso: per la prima volta dall’attacco alle due Torri, il Congresso fa pressione economica e politica per contenere il budget militare, cresciuto negli ultimi 10 anni in maniera esponenziale.
Come riporta il New York Times, l’eventuale ridimensionamento sarebbe dovuto a una combinazione di fattori, tra cui il deficit stellare del Paese, il lento spegnersi della guerra in Iraq e l’impegno del presidente Barack Obama a iniziare il ritiro delle truppe dall’Afghanistan il prossimo anno. Intanto la crisi greca appieda 8.000 turisti italiani della Meridiana Fly per una specie di sciopero informale del personale ellenico.
L’organo di controllo europeo Eurocontrol afferma però che “si celerebbe un non dichiarato sciopero selvaggio dei controllori di volo”.
Dall’India invece arriva il computer della crisi con schermo touchscreen da 35 dollari. Si tratta di un tablet, molto simile ad un iPad. E’ dotato di sistema operativo Linux e non integra un hard disk, disponendo solo di una scheda di memoria proprio come i telefoni cellulari.
Il personal computer portatile potrà essere utilizzato per diverse applicazioni come stesura di testi, navigazione su internet e videoconferenze.
Tra le novità il funzionamento ad energia solare opzionale, importante ed essenziale per alcune regioni del Paese dove l’elettricità ha spesso problemi di continuità.