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P.P. Gualdicciolo-Galavotto e referendum: la risposta di Venturini e Arzilli

da Redazione

Sviluppo e sostenibilità sono due temi che vanno di pari passo, hanno afermato i Segretari di Stato all’Industria Marco Arzilli e al Territorio Gian Carlo Venturini parlando del P.P. della zona produttiva di Gualdicciolo-Galavotto e della Legge relativa alle procedure per l’alienazione dei beni immobili e terreni di proprietà pubblica su cui grava l’ombra del referendum. Al centro del riferimento, anche la situazione legata all’immobile della ditta Scm-Robopac, su cui si erano concentrate alcune polemiche nei giorni scorsi.

Sviluppo e sostenibilità sono due temi che vanno di pari passo. E’ questo il messaggio lanciato dai Segretari di Stato per il Territorio e per l’Industria, Gian Carlo Venturini e Marco Arzilli, che sono stati relatori della conferenza stampa indetta per chiarire la portata del Piano Particolareggiato della Zona Produttiva di Gualdicciolo – Galavotto e della Legge 5 Maggio 2010 N.81 relativa alle procedure per l’alienazione dei beni immobili e terreni di proprietà pubblica.
La conferenza stampa è stata indetta per portare a conoscenza della cittadinanza il reale contenuto dei provvedimenti.
I Segretari di Stato hanno evidenziato la necessità di contemperare la tutela dell’ambiente e del territorio con lo sviluppo delle imprese, andando a disciplinare le aree produttive individuate dal Piano Regolatore Generale nel 1992 ed ubicate nei Castelli di Acquaviva, San Marino Città e Chiesanuova.
Di questa esigenza la Segreteria di Stato per il Territorio e gli Organi della Amministrazione intervenuti nel procedimento di approvazione dello strumento urbanistico della Zona D110.1 Gualdicciolo hanno tenuto debitamente conto, dettando prescrizioni volte a mitigare l’impatto ambientale delle volumetrie relative agli edifici produttivi sul contesto urbanistico esistente.
Il Segretario di Stato al Territorio, Venturini ha precisato che “la Zona disciplinata dalla Commissione per le Politiche Territoriali è stata istituita dal Piano Regolatore Generale del 1992, il quale, pur identificando tale area come Zona Produttiva, ha demandato la disciplina puntuale della stessa a strumenti attuativi”.
I tecnici incaricati dal Congresso di Stato, nella definizione dei Piani Particolareggiati riguardanti le intere aree produttive di Gualdicciolo (Zona D110.1, D110.2 e D110.3), hanno redatto uno screening generale – di cui all’art5 del Decreto Delegato n. 130/2008 – che il Comitato Tecnico Scientifico ha provveduto ad approvare, richiedendo ai tecnici progettisti l’elaborazione di uno Studio di Impatto Ambientale rivolto ad approfondire alcuni tematismi. Il predetto Studio di Impatto Ambientale è stato approvato dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico, le cui prescrizioni e raccomandazioni – copertura degli edifici a verde pensile, con pannelli fotovoltaici, raccolta delle acque piovane, riqualificazione dell’edificato attraverso la progettazione di una fascia verde tra la strada principale e l’edificato nonché, a monte, tra l’edificato e l’Area Naturalistica Tutelata – sono state recepite dalla Commissione per le Politiche Territoriali in sede di approvazione definitiva dello strumento urbanistico in oggetto.
“Inoltre – ha ricordato Venturini – i tecnici incaricati hanno previsto adeguate fasce di rispetto a verde e piantumazioni di alberature per coniugare lo sviluppo di edifici produttivi con il contesto residenziale esistente nella zona. Va sottolineato, in ogni caso, come l’utilizzo dei nuovi indici edilizi ed urbanistici sia subordinato all’approvazione di un piano aziendale che giustifichi l’esigenze di ampliamento delle volumetrie; in caso contrario potranno essere realizzati manufatti esclusivamente nei limiti precedentemente previsti”.
Per quanto riguarda invece, nello specifico, l’immobile di proprietà della Ditta SCM – ROBOPAC, sul quale si sono concentrati con maggior vigore le critiche, i Segretari di Stato hanno precisato che le prescrizioni contenute nel Piano Particolareggiato sono conseguenti ed attuative di quanto precedentemente deliberato del Congresso di Stato con delibera n.55 del 3 Agosto 2007 e n.34 del 18 Febbraio 2008 e dal Consiglio Grande Generale con delibera del 23 Aprile 2008 n. 14, mediante la quale è stata assegnata al gruppo imprenditoriale una porzione di terreno di proprietà pubblica per consentire l’ampliamento dell’immobile sede dell’attività aziendale. Inoltre il precedente Governo con delibera del 26 Maggio 2008 n.31 ha avviato le procedure – non perfezionatesi a causa della precedente crisi di governo – per una Variante al Piano Regolatore Generale che contemplava la revisione della classificazione urbanistica del terreno sul quale sorge l’immobile della succitata ditta, Variante che è stata riproposta nei medesimi termini ed approvata dal Consiglio Grande e Generale con la Legge 5 Maggio 2010 N.81.
Infine, i Segretari di Stato hanno voluto precisare il contenuto della Legge 5 Maggio 2010 N.82 oggetto di proposta di Referendum abrogativo allo scopo di chiarire meglio i termini del provvedimento anche in considerazione di informazioni non corrette diffuse sulla stampa locale dai promotori e sostenitori del Referendum; pur riconoscendo infatti l’importanza del coinvolgimento della popolazione nelle scelte riguardanti la gestione del territorio, appare fondamentale garantire che tale partecipazione avvenga sulla base di una conoscenza corretta e completa delle scelte operate dal Governo.
La Legge in oggetto si limita ad introdurre, infatti, la possibilità per il Consiglio Grande e Generale di approvare l’alienazione di beni di proprietà pubblica con la maggioranza assoluta di 30/60 esclusivamente in relazione a terreni con destinazione produttiva artigianale e servizi, purché funzionale alle attività produttive, ferme restando il previgente vincolo della maggioranza qualificata di 40/60 per tutte le rimanenti alienazioni di beni di proprietà pubblica.
Il Governo” ha concluso il Segretario di Stato Arzilli, “consapevole che lo sviluppo delle imprese serie va di pari passo con lo sviluppo del Paese, ha scelto di dare alle imprese risposte concrete in funzione delle loro esigenze di crescita.”

c.s.

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