L’economia sammarinese? È tornata indietro di cinque anni. Lo dicono gli impietosi indicatori macroeconomici inseriti nella relazione al Programma Economico. Il Pil sammarinese è calato dell’8,42%, le esportazioni sono in picchiata e registrano un -17,1%; in crisi netta anche le importazioni che registrano un -18,4%.
Ricordate la crescita “cinese” del PIL sammarinese? Altri tempi, anche se era praticamente ieri. Oggi i numeri sono impietosi: si è tornati indietro di oltre un lustro, sui livelli del 2005-2006.
”La recrudescenza della crisi economica, unitamente alla stretta finanziaria che ha toccato il suo apice con lo scudo fiscale, hanno contribuito alla caduta verticale dei principali indicatori macroeconomici, che sono tornati sui livelli degli anni 2005-2006”: così il segretario alle Finanze sammarinese, Pasquale Valentini, nella relazione al Programma economico 2011 già approvato dalla commissione Finanze.
Per essere più precisi, nel 2009 il Pil sammarinese è calato dell’8,42%, facendo tornare i valori assoluti sui livelli del 2006.
”Le difficoltà che sta incontrando il mondo imprenditoriale viene confermata dall’Indice Pmi manifatturiero del primo trimestre 2010 – continua la relazione – il quale è risultato in diminuzione attestandosi su 45,6 punti”. Per quanto riguarda l’andamento dell’Import-Export, i volumi relativi all’interscambio sono tornati sui valori dell’anno 2005. Complessivamente nel 2009 il terreno perduto dalle esportazioni è risultato consistente (-17,1% rispetto al 2008), mentre la contrazione subita dalle esportazioni di merci e servizi del primo trimestre 2010 è stata dell’11,2% rispetto al primo trimestre 2009.
Questo spiega perché tra le imprese che hanno registrato una contrazione del proprio fatturato, risultano più danneggiate quelle con maggiore propensione all’esportazione. Anche per quanto riguarda le importazioni, il 2009 si è chiuso con una profonda contrazione che ha visto l’import cadere del 18,4% sul 2008 e ulteriormente del -9,9% nel primo trimestre 2010 rispetto al primo trimestre 2009. Sempre stando alla relazione, l’inflazione è in ripresa, e a distanza di un anno ha chiuso il processo di rientro dagli aumenti dei prezzi petroliferi avvenuti nel corso del 2008, portandosi al 2,6% a maggio 2010 dopo aver toccato l’1,4% nell’autunno 2009. La risalita dell’inflazione evidenzia che una parte di questo incremento è riconducibile al contributo della componente energetica dei prodotti petroliferi e del settore alimentare. Nella fattispecie, a maggio, i prezzi dei carburanti sono saliti sul mese corrispondente del 9 per cento.