Il Consiglio grande e generale di San Marino ha approvato la legge che modifica la normativa in materia di rogatorie internazionali: un altro passo in direzione dell’Italia (per quello che conta). Due gli aspetti innovativi: le rogatorie ora sono sempre ammesse per i reati legati al terrorismo e all’eversione e la possibilità della magistratura italiana, a seguito di esplicita richiesta, di assistere all’esecuzione della rogatoria.
La magistratura italiana, qualora ne facesse richiesta, potrà assistere in territorio sammarinese all’esecuzione della rogatoria internazionale inviata. Il Consiglio grande e generale della Repubblica di San Marino ha approvato ieri sera, a scrutinio segreto (50 presenti, 32 voti favorevoli, 5 contrari e 13 astenuti), la legge che modifica la normativa in materia di rogatorie internazionali. Gli aspetti innovativi sono sostanzialmente due. Prima di tutto si prevede esplicitamente che la rogatoria sia sempre ammessa ”per i reati di associazione a delinquere con finalità di terrorismo, di finanziamento del terrorismo, nonché di reati commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine costituzionale, per i quali mai si può rappresentare il rigetto della rogatoria, anche qualora questi reati si palesino come politici o ad essi connessi, quindi reati non punibili secondo lo Stato richiedente o secondo la Repubblica, ovvero nel caso in cui la richiesta non sia compatibile con la legge sammarinese”.
Inoltre si prevede anche l’abrogazione del comma secondo dell’ art.13 della Legge 140/2009, un intervento che cambia sostanzialmente la vecchia legge che stabiliva che tutte le acquisizioni di copia di documentazione, anche presso terzi, erano da ritenersi equivalenti al sequestro, obbligando l’ autorità giudiziaria sammarinese ad inviare le notifiche agli interessati, rendendo conseguentemente impugnabile il provvedimento davanti all’autorità giudiziaria sammarinese, con l’effetto inevitabile di un allungamento dei tempi di evasione della rogatoria. Da oggi in poi il provvedimento di acquisizione di documentazione non sarà più impugnabile. Con la legge appena approvata si stabilisce inoltre la possibilità, data alle autorità giudiziarie dello Stato che richiede informazioni e che quindi invia una rogatoria a San Marino, di partecipare all’esecuzione della rogatoria su territorio sammarinese. Qualora la magistratura italiana ne facesse esplicita richiesta, potrà assistere all’esecuzione della rogatoria.
”Questa legge nasce dalla necessità di accogliere alcune istanze – ha detto il Segretario alla Giustizia Augusto Casali all’apertura del dibattito parlamentare – presentate alle riunioni del tavolo tecnico italo-sammarinese. Esigenze che non potevamo non tenere in considerazione”.