Anche a San Marino una Delegazione della Corte Arbitrale Europea, un’opportunità per le imprese già esistenti sul territorio, ma soprattutto per quelle che decideranno di intraprendere nuove attività imprenditoriali sul Titano.
“Ognuno difende ciò che ama e ognuno ama ciò che conosce. Abbiamo bisogno di strumenti per far conoscere la realtà di San Marino”. Con queste parole Massimo Rastelli, Presidente della Delegazione sammarinese della Corte Arbitrale Europea, ha presentato il convegno “Arbitrato e ADR nell’internazionalizzazione dell’impresa”, ospitato al Centro Congressi Kursaal il 9 luglio. La Corte Arbitrale Europea è un’opportunità per le imprese già esistenti sul territorio, ma soprattutto per quelle che decideranno di intraprendere nuove attività imprenditoriali nella Repubblica di San Marino e per i tanti giovani professionisti che avranno la possibilità di sviluppare esperienze internazionali creando contatti stabili con una delle oltre 40 delegazioni della Corte Arbitrale Europea presenti in tutto il mondo. L’avvocato Mauro Rubino Sammartano, già presidente della Corte Arbitrale Europea, ha relazionato sull’arbitrato come “scelta di campo”. Il noto giurista ha auspicato che la Corte sammarinese, a differenza di molte delegazioni locali della Corte Arbitrale Europea, possa assumere un ruolo di rilevanza internazionale. Rubino Sammartano ha chiarito come, proprio a livello internazionale, l’arbitrato risulta essere una soluzione necessaria, dato che le parti, in caso di controversia, tendono ad imporre la propria giurisdizione nazionale. “Il problema di fondo nel ricorso all’arbitrariato – ha spiegato – è quello di riuscire a passare dalla mistica del conflitto al trionfo della ragione. E l’avvocato deve diventare il ponte necessario per traghettare il proprio cliente dalla spirale del contenzioso a una soluzione onorevole”. Dopo Rubino Sammartano è toccato all’avvocato, docente universitario ed editorialista de Il Sole 24 Ore, Andrea Sirotti Gaudenzi, illustrare i tanti vantaggi delle procedure arbitrali in relazione agli scambi commerciali. L’avvocato ha posto l’accento sul problema dell’eccessiva durata del processo, difficoltà che il sistema giuridico sammarinese condivide con quello italiano, e ha illustrato alcune delle soluzioni alternative alla risoluzione delle controversie tra cui naturalmente la più strutturata e vantaggiosa: l’arbitrato. “L’arbitrato – ha rimarcato Andrea Sirotti Gaudenzi – può fare affidamento sulla possibilità di ridimere la controversia in via privata, senza clamor fori. E allo stesso tempo ha il vantaggio della scelta della convenzione arbitrale più adatta e del giudice”. Il successivo intervento, a cura dell’avvocato Emanuele Amati, è servito a illustrare la legislazione sammarinese in funzione delle procedure arbitrali. Legislazione che ha assorbito parte delle novità previste dalla legge italiana dopo la riforma del 2006. L’arbitrato a San Marino non ha però una storia decennale (la legge che l’ha istituito risale al 1999) ma affonda le radici nella storia del diritto sammarinese dato che l’arbitrato è entrato a farne parte come consuetudine. Infine, le conclusioni del convegno sono state affidate all’avvocato e membro della delegazione della Corte Arbitrale Europea Alessandro Letta che ha ripreso alcuni dei passaggi dell’intervento del professor Rubino Sammartano declinandoli in termini locali perché, a detta dell’avvocato, San Marino ha le carte in regola per diventare un soggetto centrale a livello internazionale per la risoluzione delle controversie attraverso le procedure arbitrali.