Home FixingFixing Bancomat: la nuova frontiera è la biometria

Bancomat: la nuova frontiera è la biometria

da Redazione

Siamo pronti a vivere in una società cashless, cioè con sistemi di pagamento elettronici?

Da qualche tempo, nel mondo bancario si sta lavorando per far propria questa nuova tecnologia dei pagamenti per sancire il passaggio (almeno parziale) dalla carta moneta a quella elettronica. Una rivoluzione vera che consentirà il contenimento dei costi e dei tempi delle operazioni, avvantaggiandone praticità e sicurezza e garantendo anche comodità, flessibilità ed ampie disponibilità di denaro. Non è, tuttavia, un traguardo vicino poiché dominano la diffidenza e la paura per un cambiamento così radicale e si continuano a conservare nel portafoglio tanto cash e pochi soldi di plastica. Va osservato però che la tecnologia, nelle varie utilizzazioni quotidiane, ha già consentito un balzo in questa direzione. Basta pensare a quanto succede negli aeroporti USA, dove il passeggero è identificato controllandone le impronte digitali. Un’applicazione che si chiama biometria e che già il Giappone sta sfruttando nel mondo bancario, rinnovando la tecnologia di alcuni suoi Bancomat per contrastare i prelievi illeciti a tutto vantaggio della sicurezza. Un meccanismo semplice: il cliente inserisce la sua tessera nella cassa automatica, e poi, senza alcun codice Pin, appoggia la sua mano sull’apparecchio e, solo se questi la riconosce come quella memorizzata all’apertura del conto, viene erogato il denaro. E’ poi notizia di questi giorni che la Polonia ha inaugurato il primo sportello automatico biometrico, affidandosi ad un nuovo scanner per leggere quella che è definita “l’impronta vascolare”; un dato biologico unico ed inalterabile, molto più sicuro delle impronte digitali che, con le sostanze chimiche, potrebbero subire modificazioni. Il sistema è ancor più preciso di quelli basati sulla scansione dell’iride o del volto. I clienti della BPS Bank di Varsavia ritirano il denaro senza più usare una tessera, ma appoggiano il loro indice sulla macchina e digitano il loro codice d’accesso. La macchina proietta dei raggi infrarossi che colpiscono il palmo della mano assorbendone l’emoglobina dei vasi sanguigni. Le vene, sono viste dal computer come un reticolo nero e, poiché ogni cliente ha un suo unico disegno, ne è garantita una lettura dalla precisione quasi assoluta.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento