Domenica 18 luglio Kurt Elling, lunedì 19 luglio Ornette Coleman, martedì 20 luglio Yellow Jackets. Un programma da brividi per gli amanti della musica di qualità questa prima edizione del San Marino Jazz Festival. Alla presentazione dell’evento il Segretario di Stato per il Turismo Fabio Berardi, il Coordinatore del Dipartimento, Vito.G. Testaj, il Direttore dell’Ufficio di Stato per il Turismo Antonio Macina, e, quale main sponsor, il Direttore Generale di Banca Commerciale Sammarinese, Valerio Benvenuto.
Domenica 18 luglio Kurt Elling, lunedì 19 luglio Ornette Coleman, martedì 20 luglio Yellow Jackets. Un programma da brividi per gli amanti della musica di qualità questa prima edizione del San Marino Jazz Festival.
Alla presentazione dell’evento anche il Segretario di Stato al Turismo Fabio Berardi, a spiegare quanto la sua Segreteria, come quelle agli Esteri e alla Cultura, che collaborano con Braschi & Landi Communications per l’occasione, tengano particolarmente a questo Festiva.
“Spero proprio che questa sia la prima puntata di un evento che porti sempre nuove edizioni di questo altissimo livello – commenta il Segretario Berardi – anche perché porta a San Marino un pubblico di qualità. San Marino come Patrimonio dell’Umanità Unesco richiede non solo di preservare le nostre bellezze storico naturalistiche, ma anche di affrontare sempre nuove sfide culturali. Come questa”.
Per il ritorno del jazz a San Marino, spiega Antonio Macina responsabile dell’Ufficio del Turismo, abbiamo lavorato con Braschi & Landi nell’ottica di realizzare un evento che fosse un richiamo per la nostra Repubblica”.
La parola anche a Valerio Benvenuto, Direttore Generale di Banca Commerciale Sammarinese, main sponsor del San Marino Jazz Festival. “Sono un uomo di banca e di teatro nello stesso tempo, quindi pur non essendo un fine conoscitore della musica jazz ho ben compreso la portata di questo evento che BCS ha contribuito a mettere in scena. Leghiamo il nostro nome ad un Festival di indiscussa classe e qualità, con la segreta speranza di riuscire a dimenticare, per qualche tempo, le ben note difficoltà dell’economia sammarinese e magari per iniziare in questo modo un percorso virtuoso non solo per il nostro istituto ma per l’intera Repubblica.