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Crisi e black list Tremino i frontalieri

da Redazione

Tremino i 6.773 lavoratori frontalieri – e rispettive famiglie – che ogni giorno da Romagna e Marche varcano il confine sammarinese per salire sul Titano a lavorare. La crisi e le relazioni azzerate tra Italia e San Marino mettono a rischio le loro assunzioni a tempo indeterminato e anche il loro posto di lavoro. Se cercano qualcuno con cui prendersela, è facile a questo punto puntare il dito sull’inflessibile Ministro Tremonti, che San Marino proprio non lo vuol sentire nominare. Ieri il Congresso di Stato ha anche analizzato la Manovra straordinaria, che giovedì sarà illustrata a categorie e sindacati.

Frontalieri a rischio per la crisi. E ovviamente per il pessimo stato (praticamente per nullo) delle relazioni tra Italia e San Marino. A dare conferma a quella che appariva già un’ineludibile realtà è stato ieri il Segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini, conversando con i giornalisti a margine della consueta riunione del Congresso di Stato.

"L’attuale situazione economica – ha affermato Valentini – non potrà non avere ricadute sui frontalieri".

Nel mirino, in particolare, le assunzioni a tempo indeterminato per gli italiani che potrebbero essere congelate definitivamente. Tempi duri dunque anche per i lavoratori frontalieri, che secondo le ultime stime sono 6.773, provenienti tutti dal circondario romagnolo e marchigiano.

"Fino ad oggi le nostre aziende hanno dato occupazione a migliaia di persone delle zone limitrofe – spiega ancora il Segretario alle Finanze – cercando anche percorsi che equiparassero le loro condizioni a quelle dei lavoratori sammarinesi". Ma ora San Marino deve far quadrare i conti e non lasciare a piedi i disoccupati connazionali, ad oggi circa 700 su una popolazione complessiva di 16 mila lavoratori, perciò “la crisi interna al nostro bilancio comporterà un rallentamento della stabilizzazione", perché "dobbiamo vedere se siamo in grado o meno di garantire gli ammortizzatori sociali che oggi diamo a entrambe le categorie".

 

Il ripensamento del percorso di stabilizzazione non è comunque all’ordine del giorno e non sarà incluso nella manovra straordinaria prevista nel prossimo Consiglio grande e generale, "né riguarderà diritti acquisiti", ovvero oltre la metà dei frontalieri già stabilizzati con rapporti di lavoro superiori ai dieci anni. E’ comunque uno degli aspetti che anche le istituzioni locali italiani non hanno trascurato: il segretario Valentini cita la mozione presentata nel Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna e "si apprestano a fare altrettanto nelle Marche- spiega- perché anche le istituzioni italiane si rendono conto che non ci possono non essere conseguenze".

C’è grande attesa per la prossima seduta consigliare di luglio. All’o.d.g., oltre ai provvedimenti legislativi in seconda lettura sul commercio, le licenze e le rogatorie internazionali, anche i correttivi straordinari di tipo economico-finanziario: provvedimenti di veloce attuazione che andranno a rettificare nelle spese e nelle entrate il bilancio previsionale del 2010. La Commissione Consiliare per le Finanze e il Bilancio ne prenderà atto nella sua seduta di venerdì prossimo.

Intanto ieri il Congresso di Stato ha analizzato anche la Manovra straordinaria presentata dallo stesso Segretario Valentini, con gli annunciati tagli alle spese e misure per il rilancio. Per quello che riguarda la riduzione delle spese, in una nota l’esecutivo spiega che “saranno ‘congelati’ quei capitoli di bilancio che in questa fase storica non rappresentano spese necessarie. I provvedimenti riguarderanno anche la riduzione delle spese inerenti al personale del pubblico impiego”, e che “il provvedimento economico straordinario toccherà anche altri settori: l’adeguamento tariffario di certe imposte e, in campo fiscale, politiche di incentivazione degli investimenti e la riduzione temporale di due punti della monofase, come fase transitoria del passaggio all’IVA”.

Giovedì primo incontro per illustrare la Manovra alle parti sociali.

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