Home FixingFixing Schiarita CIG, ma puònon essere vero

Schiarita CIG, ma puònon essere vero

da Redazione

A maggio la Cassa Integrazione ha coinvolto 90 aziende e 669 dipendenti. Numeri che però devono esser presi con le dovute precauzioni: per gli addetti ai lavori si tratterebbe di una falsa ripresa, e comunque la ‘schiarita’ dovrà essere confortata dai dati dei prossimi mesi, anche in virtù della mannaia ‘black list’, che entrerà in vigore il 1° luglio.

Di Alessandro Carli

 

I primi caldi hanno mitigato i numeri glaciali della Cassa Integrazione Guadagni. Numeri che però devono esser presi con le dovute precauzioni: per gli addetti ai lavori si tratterebbe di una falsa ripresa, e comunque la ‘schiarita’ dovrà essere confortata dai dati dei prossimi mesi, anche in virtù della mannaia ‘black list’, che entrerà in vigore il 1° luglio. Dopo un mese davvero polare – ricordiamo che ad aprile la CIG autorizzata aveva coinvolto 135 aziende e 1.802 dipendenti per un totale di 127.402 ore richieste (anche se in realtà l’effettivo ‘consumato’ si aggira attorno ai 50 punti percentuali, al fine di permettere alle imprese di avere un certo margine di oscillazione, spiegano dall’area amministrativa dell’ISS, ndr) -, la Commissione, che si è riunita il 27 maggio, ha portato alla luce numeri in controtendenza rispetto ai mesi precedenti: tutte le voci infatti sono in forte contrazione. Scendono di circa 33 punti percentuali le aziende (a maggio 90 imprese hanno fatto aperto le procedure per la CIG), sono state quasi dimezzate le ore autorizzate (127.402 ad aprile, 67.111,5 a maggio, per una media di circa 100 ore a dipendente), sono scesi di quasi due terzi i dipendenti coinvolti (si è passati da 1.802 unità a 669). In linea di massima il settore manifatturiero è rimasto in linea con i mesi precedenti, seppur registrando andamenti diversi. A maggio una realtà imprenditoriale ha richiesto 635 ore per 50 dipendenti (circa 12 ore a persona, più o meno l’equivalente di 2 giorni lavorativi), mentre altre hanno fatto registrare un incremento più marcato. La prossima riunione della Commissione CIG è prevista per la metà di luglio: per la conferma del nuovo trend occorrerà attendere la verifica dei mesi successivi.

 

Italia

In quattro mesi, da gennaio ad aprile scorso, un milione e 250 mila lavoratori hanno dovuto fare i conti con cassa ordinaria, straordinaria, in deroga. E i riflessi sulle loro buste paga non sono mancati: la perdita sfiora 1,6 miliardi di euro (per la precisione 1.594.185.894 di euro). E’ quanto calcola l’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della Cgil nazionale. Prendendo in considerazione i lavoratori equivalenti a zero ore, per oltre mezzo milione (511.846) l’assenza di attività produttiva è risultata completa. La ripresa è “lenta e lunga e l’occupazione in molte aziende è in pericolo e non basta più la difesa attuata con la Cig in questi mesi”, dice il segretario confederale Susanna Camusso, secondo cui “la ricollocazione e la riorganizzazione del sistema produttivo italiano non può avvenire spontaneamente senza indirizzi di politica industriale”. Per questo respinge “l’immobilismo del governo” e sottolinea la necessità di “scelte. Lavoro e occupazione, sostegno agli investimenti e riduzione del carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati: questa – dice – è la strategia per fronteggiare la crisi”. Esplode la Cassa integrazione in deroga (Cigd): nei primi quattro mesi dell’anno sono state più di 88 milioni (88.384.446) le ore autorizzate, con un incremento tendenziale del 652,40%. Da gennaio 2009 ad aprile 2010 hanno superato quota 208 milioni (208.563.566), con un utilizzo di risorse economiche pari “a oltre un miliardo di euro”. A dirlo sono i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil nazionale. E’ il “segnale – commenta l’organizzazione di Corso d’Italia – di una crisi che per alcuni settori assume un carattere strutturale”. Il maggior carico di ore si riscontra nei settori e nelle aziende che non rientrano nella normativa attuale della cassa integrazione straordinaria: guardando ai primi quattro mesi del 2010, nell’edilizia l’aumento sul 2009 è il più alto e segna +5.551,01% (852.229 ore); segue il commercio con +2.285,03% (21.245.592 ore); mentre la piccola industria meccanica, per volume, evidenzia il ricorso più alto con ben 27.903.578 ore di Cigd (+997,97%). La Regione maggiormente esposta è la Lombardia con 28.288.586 di ore (+546% sul 2009), seguita dal-l’Emilia Romagna che con 15.068.781 di ore registra, invece, l’incremento tendenziale più alto: +4.341,57% sul 2009. Nei primi quattro mesi del 2010 in totale la Cig ha raggiunto le 415.735.539 ore con un aumento sul primo quadrimestre dello scorso anno del 103%, sempre secondo i dati della Cgil. La cassa ordinaria, mentre ad aprile registra un miglioramento con un calo congiunturale del 22,54%, nel periodo gennaio-aprile aumenta del 5,59% sull’anno. La cassa straordinaria cresce, invece, del +3,29% su marzo 2010 segnando – evidenzia ancora lo studio – “il volume di ore più alto degli ultimi 19 mesi, da quando è iniziata questa fase di crisi”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento