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I soldi neri della cricca occultati a San Marino

da Redazione

I Pm che seguono il ricco filone d’inchiesta sui grandi appalti – quello che ruota attorno alla cricca, che scava a fondo per cercare le case di Guido Bertolaso e i soldi in nero del gruppo di imprenditori vicini ad Anemone – sono giunti fino a San Marino. Hanno incontrato il Commissario della Legge rita Vannucci ed hanno scoperto conti milionari intestati a Angelo Balducci e Claudio Rinaldi, più due cassette di sicurezza intestate a Stefano Gazzani. Già partite le rogatorie.

La procura di Perugia impegnata nell’indagine sulla presunta cricca degli appalti per i Grandi eventi chiede di poter svolgere nuove rogatorie all’estero per scovare conti che gli inquirenti sospettano (ma sembra per alcuni ci siano già i primi riscontri, seppure non ufficiali) abbiano alcuni dei personaggi al centro dell’inchiesta. Accertamenti a San Marino e in Lussemburgo, in particolare nei confronti di Diego Anemone, Angelo Balducci e Claudio Rinaldi, mentre solo nei prossimi giorni si saprà se le aziende del costruttore verranno commissariate.
A margine dell’udienza di ieri, i difensori di Anemone sono tornati a ribadire che ”non è mai stata neppure proposta” dalla procura ad Anemone una eventuale collaborazione (l’imprenditore si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’ultimo interrogatorio davanti ai pm). ”Aspettiamo di avere e leggere tutte le carte dell’accusa – hanno sostenuto ancora i legali – e solo allora se Anemone avrà qualcosa da dichiarare lo farà”. Nessun cambio di linea, quindi, nemmeno da parte della procura che ieri ha ribadito la richiesta di commissariamento.
A breve la Corte d’appello deciderà se autorizzare le rogatorie richieste dai magistrati a San Marino, per Anemone e Balducci e, in Lussemburgo, per Rinaldi e una sua congiunta. Gli inquirenti avrebbero comunque già elementi che porterebbe a ipotizzare l’esistenza di conti (non è ancora chiaro a chi precisamente riferibili), sui quali potrebbero trovarsi cifre anche consistenti. Anche perché in particolare proprio a San Marino potrebbe trovarsi, sospettano gli inquirenti, parte della ‘cassa’ in nero della cricca. E sempre a San Marino ci sono due cassette di sicurezza intestate al commercialista Stefano Gazzani, considerato l’uomo che cura ”gli aspetti più fumosi del gruppo” dalle quali potrebbero saltare fuori documenti molto interessanti.
Insomma, la storia si complica.
Il Corriere della Sera oggi in edicola va ancora più in profondità, e in un articolo firmato da Fiorenza Sarzanini parla di un’intercettazione telefonica tra due imprenditori inseriti nella “cricca” che sarebbe stata la traccia per arrivare ad una casa all’estero messa a disposizione di Guido Bertolaso, appartamento che sarebbe intestato a una società legata a Diego Anemone, il costruttore al centro della bufera. Ma oltre agli immobili si cerca il denaro, e secondo il Corsera i Pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi avrebbero già incontrato il Commissario della Legge di San Marino Rita Vannucci. E da lei avrebbero già avuto conferma dell’esistenza di nuovi depositi bancari intestati allo stesso Angelo Balducci e al commissario per i Mondiali di Nuoto Claudio Rinaldi. Su quei conti sarebbero transitate decine di milioni di euro e non è escluso che anche altri indagati abbiano utilizzato lo stesso meccanismo per occultare le proprie provviste finanziarie. Secondo il Corriere la richiesta di rogatoria sarebbe stata già trasmessa ieri alle stesse autorità sanmarinesi e quelle del Lussemburgo dove sono già stati trovati 3 milioni di Balducci e 2 di Rinaldi. Le verifiche già disposte a San Marino e in Lussemburgo – suppone il Corriere – avrebbero consentito anche di scoprire che anche Anemone potrebbe aver portato lì una parte dei propri soldi.

 

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