Anticipazione di San Marino Fixing, oggi in edicola. Il Segretario di Stato all’Industria, Marco Arzilli, intervistato da Saverio Mercadante parla di rapporti con l’Italia e delle chance di ripresa del Titano. Arzilli punta sull’internazionalizzazione, e spinge in tal senso sul ruolo di Idea, l’Agenzia governativa per gli investimenti.
di Saverio Mercadante
“Sono convinto che nella trasparenza e nella condivisione delle regole internazionali per San Marino ci sono prospettive di sviluppo di grande interesse. E per le nostre dimensioni non dovrebbe essere una missione impossibile crearci uno spazio nel sistema economico internazionale”.
Il Segretario di Stato per l’industria Marco Arzilli affronta il tema dell’internazionalizzazione del sistema economico sammarinese. Uno dei nodi strategici del futuro del Paese, e una delle chiavi di sviluppo alternative al rapporto economico predominante con l’Italia, di fatto mercato di riferimento, e proprio per questo fonte anche di debolezza per il Paese.
“E’ fondamentale creare gli strumenti per essere attrattivi verso possibili investitori. Quindi sburocratizzare il più possibile, ammodernare le procedure della PA, concludere il percorso dello sportello unico per le imprese, avere legislazioni in costante aggiornamento, snelle, sulla scorta dell’evoluzione dei mercati. Sul fronte del trading una delle altre strategie che vorremmo perseguire è quella di avere dogane, procedure semplificate, e qui il T2 può essere un problema non da poco. Quindi funzionalità di livello europeo che aiutino le nostre imprese ad esportare”.
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“È fondamentale il ruolo dell’agenzia governativa, Idea, la Ide sammarinese: il suo compito sarà di scegliere chi vuole venire a fare impresa e soprattutto cercare le eccellenze d’azienda proponendo un sistema paese competitivo (…)”.
“Dobbiamo pensare a un progetto economico di lungo periodo con basi solide. E l’appeal di San Marino, di questa città-stato, rimane fortissimo. E il fatto che arriviamo in ritardo su un modello economico di questo tipo ci potrebbe consentire di fare meno errori degli altri alla luce delle passate esperienze internazionali. Ed è altrettanto strategico valorizzare gli accordi contro le doppie imposizioni fiscali, reperirne i contenuti e farne un’ulteriore occasione di sviluppo”.
