Il deficit dei conti pubblici è pari a 50 milioni, ma dal cappello a cilindro dell’esecutivo sammarinese, per fortuna, spunta un “tesoretto” di 78 milioni, con cui coprire il buco. Tale cifra è il frutto degli avanzi degli esercizi precedenti, a spiegarlo, in aula, è il Segretario alle Finanze Pasquale Valentini. Resta qualche dubbio sulle cifre presentate, legate al fatto che non tutti i dati relativi al Bilancio sono pubblici, una pecca questa che si trascina da anni.
Primo: non prenderle. Soprattutto dagli statali, una “macchina” che costa parecchio ma che alla politica sta parecchio a cuore, da sempre. E per non prenderle, è opportuno rassicurarli: malgrado la crisi più disastrosa per il Titano degli ultimi decenni (ma verrebbe da dire di sempre), i soldi per pagargli gli stipendi ci sono. Se il buco di 50 milioni di euro richiederebbe una manovra da lacrime e sangue parallela a quella griffata Tremonti in Italia (che poi non è così lacrime e sangue, se confrontata con quella di altre nazioni europee), San Marino tira fuori dal Cappello a cilindro un piccolo ma prezioso “tesoretto”, 78 milioni di euro, frutto dell’avanzo degli esercizi precedenti.
Il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, come promesso dal giorno del suo insediamento, è intervenuto ieri in apertura del Consiglio grande e generale, per riferire sullo stato di salute delle casse dello Stato.
Valentini compie una premessa assicurando un comma specifico nella prossima sessione consiliare, in cui porterà all’attenzione "dati completi e proposte", mentre il riferimento di ieri era finalizzato a "fare chiarezza su alcune voci che stanno circolando in questo periodo".
Di fatto, come spiega il segretario, le Finanze stanno procedendo nella definizione del risultato di bilancio consuntivo dello Stato per l’esercizio 2009, il termine ultimo previsto per il completamento delle attività di chiusura è il 30 giugno.
"Tutti i capitoli in entrata e in uscita sono stati definiti – spiega il ministro – l’unico elemento di incertezza che rimane riguarda i capitoli di uscita relativi ai rimborsi monofase e Igr". Infatti, "il 2009 è stato un anno anomalo per il profilo operativo delle imprese, in particolare sull’imposta monofase".
In sostanza, il dato finale del consuntivo del 2009, tenuto conto di eventuali rettifiche sui capitali di rimborso delle imposte Igr e monofase, "dovrebbe assestarsi, nella peggiore delle previsioni, ad un deficit di circa 50 milioni di euro come già indicato", assicura Valentini. Tale deficit "sarà coperto con l’avanzo degli esercizi precedenti che ammonta a 78 milioni e non genererà indebitamento per lo Stato".
Il responsabile delle finanze sottolinea come i livelli di liquidità siano coerenti a quelli degli anni passati, nonostante la flessione delle entrate. "Al 30 aprile la liquidità dello stato ammontava a 250 milioni di euro", precisa il ministro. Perciò, "non sussiste al momento attuale un rischio reale e immediato di crisi della liquidità e di incapacità dello Stato a far fronte a spese obbligatorie, quindi agli stipendi dei dipendenti pubblici".
Valentini definisce "comprensibile la preoccupazione per i conti pubblici", ma ritiene anche "necessario, in questo momento, non abbandonarsi a eccessivi allarmismi, basandosi su dati non definitivi e non completamente attendibili".
Il disavanzo in chiusura di bilancio, "seppure nelle previsioni – riconosce – resta un dato da non trascurare, ma non è un elemento di sorpresa". Il vero obiettivo del momento è "lavorare con proposte concrete per una gestione 2010 che permetta di contenere al massimo il deficit previsto". San Marino, infatti, prosegue il ministro, non può sostenere in eterno la gestione di bilancio in deficit. "Occorre nei prossimi mesi – conclude Valentini – mettere in campo provvedimenti per ridurre le spese e rilanciare l’economia e quindi le entrate".