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La black list unisce Ala e lavoratori

da Redazione

All’interno dell’azienda Ala di San Marino sale la preoccupazione in vista del deadline della black list. Lunedì l’amministratore delegato ha incontrato i lavoratori per individuare una serie di ipotesi per far conoscere le preoccupazioni del sistema imprenditoriale locale: tra le possibili iniziative, anche quella di scendere in piazza. Per una volta, insomma, la lista nera unisce datori di lavoro e dipendenti: fare fronte comune è l’unica strada, ma finora questo è il primo caso, a San Marino.

Nonostante le iniziative all’insegna della trasparenza che San Marino ha intrapreso – dall’anonimato societario al segreto bancario, sino alla scudo fiscale e al prefinanziamento dell’IVA – il Ministro Giulio Tremonti non intende ritornare sulla proprie decisioni. Lunedì a mezzogiorno, all’interno dell’azienda Ala, la proprietà ha incontrato i lavoratori dell’impresa per confrontarsi sulla grave situazione che vive il mondo dell’impresa sammarinese e per verificare quali possibili iniziative comuni si possono intraprendere in vista della scadenza. Un incontro molto schietto, al quale ha partecipato anche il segretario generale dell’ANIS Carlo Giorgi, e che ha visto l’amministratore delegato dell’impresa Alberto D’Angelo rivolgere ai dipendenti un accorato appello per la difesa delle imprese e dei posti di lavoro. “E’ un problema di sopravvivenza – ha evidenziato con forza D’Angelo – che riguarda allo stesso modo l’azienda e i lavoratori". Un’ipotesi emersa è quella di sensibilizzare la politica locale anche attraverso una manifestazione a Rimini che veda coinvolti tutti i lavoratori, frontalieri e non. Importante far conoscere le preoccupazioni e le ragioni di San Marino e di chi fa impresa seriamente coinvolgendo, ciascuno per il proprio ruolo, i sindacati sammarinesi e italiani e le associazioni di categoria.

 

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