Italiani, popolo di formichine. Una volta: ormai non è più così: numeri alla mano i finanziamenti concessi da banche e finanziarie sono in forte crescita.
Dopo aver tagliato tutte le spese, se si resta in bolletta, la scelta è solo quella di non onorare i debiti in scadenza. Una situazione in cui si ritrovano sempre più italiani. Ma la sorte si fa ancor più beffarda quando, per tirare avanti, attratti dai bassi interessi, si chiedono nuovi prestiti. E’ un circolo vizioso, ben evidenziato dalla Banca d’Italia nel suo Bollettino statistico. Numeri alla mano, nel 2009 i finanziamenti concessi da banche e finanziarie hanno sfiorato i 500 miliardi di euro (+ 6,4%). Ciò nonostante, un numero sempre maggiore di famiglie si è ritrovato in difficoltà nel pagare le rate a fine mese. Lo scorso febbraio, infatti, le sofferenze non finanziarie ammontavano a 46,1 miliardi di euro contro i 45,4 miliardi dell’anno prima.
Una corsa al credito al consumo senza fine. Solo negli ultimi anni, infatti, gli italiani hanno imparato a comprare a rate. Da popolo di formichine, che per comprare l’auto nuova si rivolgevano a parenti ed amici, si sono trasformati in cicale. Certo, senza la voracità degli Stati Uniti ed i ritmi raggiunti nel resto d’Europa. Ma pur sempre pronti a indebitarsi senza pensarci più di tanto. In poco tempo hanno cominciato a comprare tutto a rate: il televisore a schermo piatto, le vacanze, il dentista, il mutuo per la casa e il nuovo arredamento. Così, dal bollettino di Bankitalia si scopre che i debiti per i finanziamenti personali sono saliti ad oltre 57 miliardi di euro (dai 54 circa di gennaio 2009), mentre le richieste di mutuo per l’acquisto di casa superano i 282 miliardi di euro (contro i 264 di gennaio 2009). L’ammontare dei prestiti per altri scopi ha raggiunto circa 160 miliardi di euro, 10 in più rispetto al gennaio dell’anno prima. A spingere la domanda di mutui è stato il calo dei tassi d’interesse. A gennaio, infatti, il Taeg (vale a dire il tasso annuo effettivo globale sui nuovi prestiti a medio e lungo periodo) ha raggiunto il 2,89% dal 3,01% di dicembre 2009 e dal 4,91% di gennaio 2009.
In calo anche il tasso nominale: dal 2,88% di dicembre al 2,75% di gennaio 2010.
Valori questi, che risultano tra i più bassi di Eurolandia e le previsioni sono quindi chiare: continuerà a registrarsi una sostanziale stabilità dei tassi. Aspettative note agli italiani alle prese con l’acquisto della casa che continuano, infatti, a indebitarsi con i mutui a tasso variabile.