Home NotizieSan Marino Tremonti gela il Titano Restate in black list

Tremonti gela il Titano Restate in black list

da Redazione

Sulla stampa si è scritto molto in questi giorni del rapporto tra Italia e San Marino, dopo la nota "distensiva" ("distensiva"?) inviata da Tremonti a Pasquale Valentini venerdì scorso. Ma ieri il Ministero delle Finanze ha fatto chiarezza, una gelida chiarezza: San Marino resterà in black list fino a quando non saranno sostanzialmente in vigore tutte le norme per adeguarsi agli standard internazionali. A stretto giro di posta la risposta di Pasquale Valentini: "E’ la strada che abbiamo già imboccato". Mentre San Marino trova (finalmente) un alleato in Massimo Vannucci (Pdl), che sostiene che San Marino è la "Prima industria per l’talia".

Quattro righe, tanto basta per raggelare i rapporti. E tutte le persone che, sul Titano, dopo la nota di venerdì scorso del Ministro Tremonti avevano incominciato a dire che la normalizzazione dei rapporti tra i due Stati era vicina.

La nota del Ministero delle Finanze, intitolata semplicemente "Rapporti con San Marino", recita testualmente: "Con riferimento alle notizie circolate sulla stampa, si precisa quanto segue: la Repubblica di San Marino resterà ad ogni effetto nella black list italiana fino a quando non saranno formalmente e sostanzialmente in vigore tutte le norme necessarie per integrare gli standards internazionali legali, fiscali, antiriciclaggio, eccetera".

Una volta in più, dunque, la palla passa alla politica. Ma a quella sammarinese.

 

LA RISPOSTA DEL SEGRETARIO ALLE FINANZE PASQUALE VALENTINI A TREMONTI

Il Segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, in merito alla precisazione del Ministero italiano del Tesoro, diffusa nel tardo pomeriggio di ieri, relativa alla posizione attuale di San Marino nella Black list italiana, ha rilasciato un breve commento: “La strada della trasparenza è l’unica percorribile, la Repubblica di San Marino l’ha intrapresa e non intende tornare indietro. Abbiamo ottenuto già diversi riconoscimenti internazionali e firmato 24 Accordi su modello OCSE con diversi Paesi e dispiace che l’Italia tardi a riconoscere questo percorso che abbiamo intrapreso e che stiamo completando. Chiaramente, il nostro obiettivo è di arrivare alla firma del protocollo di modifica dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali con la Repubblica Italiana ed abbiamo tutto l’interesse ad entrare nella white list perché l’Italia è il nostro partner più importante. Il pacchetto trasparenza, ovvero tutti i rimanenti provvedimenti normativi che ci allineano agli standard internazionali, entrerà in vigore entro il mese di giugno: mi rendo conto che ci saranno tempi tecnici ma la direzione imboccata da San Marino è molto chiara.”

 

VANNUCCI (PDL): IL TITANO PRIMA INDUSTRIA PER L’ITALIA

L’avevamo scritto anche nei giorni scorsi che il Titano, per l’Emilia-Romagna, rappresentava la prima impresa, per lo meno in termine di occupazione: i 6 mila lavoratori frontalieri sono un dato oggettivo, e ci chiedevamo perché Tremonti, da politico scaltro, volesse demolire pezzo per pezzo questa impresa.

Oggi Massimo Vannucci, parlamentare marchigiano del Pdl, va addirittura oltre questa nostra affermazione, e parla di San Marino come della "prima industria per l’Italia".

”San Marino dà lavoro a 6.400 frontalieri italiani  – afferma Vannucci – e rappresenta per l’Italia una delle maggiori imprese che dà lavoro agli italiani. Non è la Fiat, ma poco ci manca, è sicuramente la prima industria per l’Italia”. Quella di Massimo Vannucci, parlamentare marchigiano del Pdl è molto di più che una semplice provocazione. Il tessuto economico sanmarinese conta, stando ai dati ministeriali, 16.300 dipendenti nel settore privato, 6400 frontalieri (in calo in questi tempi di crisi) e 4500 dipendi pubblici. Considerando che San Marino ha poco più di 30 mila abitanti è evidente che le ricadute economiche dell’impiego del Titano sono anche nella vicina Italia. Paese con cui San Marino sta trattando per ridefinire e normalizzare i rapporti bilaterali, fino ad arrivare presto, si auspica sulla Rupe, alla firma dell’accordo contro le doppie imposizioni, che gioverebbe anche ai lavoratori frontalieri, che continuano a pagare le tasse in entrambi i Paesi.

Per Vannucci ”prima o poi dovrà essere sanata questa questione, considerando che i frontalieri non hanno mai avuto nessun vantaggio e che invece con il proprio lavoro hanno aiutato sia l’Italia che San Marino”. ”Molte delle zone da cui provengono – prosegue Vannucci – erano infatti fino a qualche anno fa zone relativamente povere e col proprio lavoro, i frontalieri, hanno di certo aiutato a far crescere l’economia del Titano, che negli ultimi anni si è molto rafforzata, ma anche il benessere dell’Italia”.

 

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