Il 21 maggio prossimo l’Unione Sammarinese dei Moderati diventerà a tutti gli effetti un partito. Andando così a completare un processo che aveva visto l’unione tra due forze politiche differenti ma affini, i Popolari e Alleanza Nazionale, in un’unica lista. Il segretario uscente, Angela Venturini, fa il punto sull’attuale situazione politica: “Si è capito tardi cosa non andava ma ora si deve cambiare, non ci sono alternative”.
L’Unione Sammarinese dei Moderati si sta avvicinando a lunghi passi verso la prima assemblea congressuale. Quella che sancirà il passaggio da lista a partito, dopo il passo precedente che era stato compiuto assemblando assieme i Popolari Sammarinesi e Alleanza Nazionale Sammarinese.
Il Congresso è previsto per il 21 maggio prossimo: azzerati tutti gli organismi, che erano già di Popolari e An, si ragiona sul nuovo statuto e sulla nuova composizione del partito, che si presenterà in forma unitaria, pur rappresentando entrambe le forze politiche.
Il direttivo, riunito martedì sera, ha approvato il programma e il titolo dell’assise, ed ha inoltre cominciato a strutturare i gruppi di lavoro che andranno ad affiancare la nuova segreteria nell’attività e nelle iniziative politiche.
Ma i Moderati sammarinesi non potevano non guardare anche alla stringente attualità, che sta vedendo San Marino alle prese con la più difficile delle crisi di rapporti con l’Italia di sempre.
Il segretario uscente, Angela Venturini, ha riferito quanto sta facendo la maggioranza per accompagnare la Repubblica in questa delicata e difficilissima fase di passaggio, che vede la trasformazione del vecchio sistema in un’economia impostata su standard internazionali.
“Il problema – spiega una nota dell’USM – è che si è capito troppo tardi l’obsolescenza della struttura economica e, per quanto si corra, per quanto si cerchi di tamponare le emergenze ormai praticamente quotidiane, si è sempre in ritardo. Questo ha creato fratture e resistenze. Da una parte, le oggettive difficoltà degli operatori economici, ormai segnati a dito solo per il semplice fatto di essere sammarinesi; dall’altra, la marcata ostilità di chi vorrebbe che tutto rimanesse come prima, rivendicando un’autonomia sovrana che invece deve gioco forza affermarsi su scelte che non possono più essere quelle del passato”.
Per i Moderati, insomma, oggettivamente bisogna cambiare, non ci sono alternative. “Ci saranno tempi duri, di fronte ai quali è necessario riscoprire una solidarietà nazionale non impostata sulle grida, ma sull’umiltà di rimboccarsi le maniche e su quel senso di responsabilità che viene dal lavoro, vero, e non da anacronistici, quanto futili privilegi”. “I Moderati – conclude la nota – faranno la loro parte. Sempre in difesa del Paese e dei cittadini.