Home categorieSport Gli Harlem Globetrotters fanno canestro: Rimini si inchina allo spettacolo

Gli Harlem Globetrotters fanno canestro: Rimini si inchina allo spettacolo

da Redazione

Dopo un lustro, sono tornati sabato scorso sul parquet del 105 Stadium di Rimini gli Harlem Globetrotters, la squadra di basket statunitense che recentemente è entrata nel Guinness dei Primati “per aver giocato in 100 Paesi diversi”. Palasport davvero gremito di bambini che, accompagnati dalle famiglie, hanno applaudito in funamboli della palla a spicchi.

Di Alessandro Carli

 

Gli Harlem Globetrotters hanno chiamato al 105 Stadium di Rimini il popolo degli appassionati di basket. E la città – ma anche il circondario – ha risposto “presente”: sabato 8 maggio al palazzetto rivierasco spalti quasi gremiti per un evento che è stato accompagnato da scroscianti applausi e da numeri sportivi da circo. Perché al di là dell’evento cestistico – per la cronaca gli Harlem si sono aggiudicati con circa 30 lunghezze di vantaggio sugli avversari -, la serata ha regalato una filosofia che deve insegnare: lo sport è innanzitutto divertimento, spettacolo e unione. Così, quasi per magia, il rettangolo di gioco è stato incorniciato da un gruppo di bambini, seduti in ordine per seguire “in più vicino possibile” i campione yankee della pallacanestro e, scherzosamente, per farsi prendere in giro dai giganti in canottiera. Sul campo i campioni USA non si sono risparmiati, deliziando il pubblico a suon di tap in, schiacciate da brividi e “bombe” da metà campo. Ma forse il vero spettacolo è tutto racchiuso nelle gag che gli Harlem hanno dato a piene mani al 105 Stadium: balletti, canzoni, l’invito a muoversi a ritmo dei Village People (“YMCA”), palloni nascosti sotto le divise, calzoncini “rubati” agli avversari, palleggi infiniti e passaggi velocissimi, degni del grande più grande circo. In mezzo, tra il secondo e il terzo quarto, una mascotte ha voluto omaggiare Michael Jackson: guanto di brillantini su un tappeto sonoro del re del pop, e l’immancabile moonwalk, il passo che ha reso celebre il grande artista. Ma la serata deve essere letta nella sua interezza: dietro ogni palleggio c’è un allenamento, ma anche un sorriso, una voglia di giocare, di divertimento, di gruppo. E l’immagine di una manciata di bambini che “si sono persi la partita” per far rimbalzare un pallone contro il muro è la cartolina più bella: quella da mandare alle famiglie, agli stadi di calcio, troppo spesso arene di violenza.

 

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