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San Marino, nuovi spazi per le imprese

da Redazione

Da San Marino Fixing, in distribuzione da oggi e sfogliabile on line e scaricabile in pdf gratuitamente sull’home page di www.sanmarinofixing.com. Sulla prima pagina del nostro settimanale approfondimento sulla modifica al Prg che apre la strada agli ampliamenti lungamente attesi dalle imprese sammarinesi. Intervista del direttore Loris Pironi al Segretario di Stato al Territorio Gian Carlo Venturini.

di Loris Pironi

 

L’arida denominazione di “modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – P.R.G. per l’attuazione di interventi a favore delle imprese e per la realizzazione di infrastrutture pubbliche”, cela un provvedimento di grande importanza che il mondo imprenditoriale sammarinese attendeva da lungo tempo – parliamo di anni – e che è finalmente arrivato al traguardo, con il plauso dell’ANIS che in una nota ha evidenziato come “dar modo all’impresa di crescere e svilupparsi significa creare occupazione e ricchezza per l’intero paese”.
Le modifiche al piano regolatore sammarinese permetteranno alle aziende sammarinesi che hanno fatto richiesta di ampliamento di poter rispondere alle proprie necessità. Non si tratta però di un passaggio automatico: solo chi dimostrerà di avere (ancora) bisogno di questo strumento, cosa non del tutto scontata dopo un anno e mezzo di crisi e di contrazione dei mercati, potrà ricevere l’effettivo semaforo verde per gli ampliamenti. L’approvazione in seconda lettura di questo provvedimento è legata ad un’altra legge passata proprio lunedì scorso, nell’ultimo giorno di Consiglio: quella che prevede l’approvazione a maggioranza assoluta, e non più qualificata, per la cessione di aree pubbliche a uso produttivo, artigianali o industriali, e di servizio a sostegno di queste ultime. A dire il vero si tratta di due provvedimenti vigorosamente contestati (soprattutto l’ultimo) dall’opposizione, anche se va detto che il voto favorevole di due terzi dei consiglieri rimane per la cessione di terreni statali a uso residenziale. “Le modifiche al Prg – spiega il Segretario di Stato al Territorio Gian Carlo Venturini – riguardano quasi totalmente terreni di proprietà pubblica: le varianti di zona produttiva in questione sono alla Ciarulla, a Chiesanuova, Gualdicciolo, Ca’ Chiavello e Faetano Lago. Le espansioni sono solo su terreno pubblico e sono tutte concentrate a Ca’ Chiavello, più qualcosa alla Ciarulla. Su tutti i terreni privati in questione, invece, sono già preesistenti edifici e i proprietari potranno beneficiare di questa trasformazione solo a fronte di un progetto aziendale di sviluppo e ampliamento”.
“Il fatto che l’intervento prevalente sia quasi tutto su aree pubbliche la dice lunga, e dovrebbe escludere a priori ogni possibile dubbio su ipotetiche speculazioni. E anche dove siamo andati ad intervenire su terreni privati, comunque in minima parte, è stato solo per unificare i comparti. È per questo che ogni strumentalizzazione è assolutamente gratuita”. Le modifiche al Prg per il Segretario al Territorio, vanno nella direzione della trasparenza: “Oggi non si procede a nessuna assegnazione di terreno pubblico, non svendiamo certo il nostro territorio, come ha detto qualcuno. Abbiamo semplicemente reso possibile rispondere, finalmente, alle richieste delle imprese. Che però devono dimostrare di avere ancora effettivo bisogno”. In effetti prima di arrivare all’ok per l’ampliamento, i gruppi industriali dovranno presentare il proprio progetto di sviluppo alle Segreterie competenti (Industria e Territorio); il piano passerà dal Congresso di Stato e, se verrà ritenuto valido dal punto di vista occupazionale, degli investimenti e delle prospettive di sviluppo dell’azienda, il Consiglio Grande e Generale metterà in votazione l’ampliamento.
Avete già un’idea di chi potrà utilizzare questa opportunità?
“Guardi, l’iter per queste modifiche è piuttosto lungo. Ci siamo mossi circa un anno fa, sondando il terreno con le aziende che avevano avanzato richiesta. Alcune di loro ci hanno risposto purtroppo che era ormai troppo tardi, che avevano chiuso o si erano trasferite in Italia. E lo dico con profondo dispiacere perché quando una azienda chiude o se ne va è un impoverimento per tutto il Paese. Altri invece ci hanno detto che erano ancora interessati e ci hanno addirittura chiesto di stringere i tempi. Ora sentiremo nuovamente tutti quanti, ma la bontà di questo provvedimento sta anche nel fatto che ci permette di gestire le esigenze di chi in futuro avrà bisogno di spazio. È un provvedimento, insomma, che guarda in prospettiva”.
 

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