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GB, vincono i Conservatori Ma la situazione è fluida

da Redazione

A una manciata di collegi dal termine dello scrutinio, ci sono alcuni punti fermi nell’analisi del voto in Gran Bretagna, ed altri invece che sono tutt’altro che scontati. E’ certa la vittoria dei Conservatori di David Cameron, è certo che non saranno la maggioranza assoluta (e questo necessiterà alchimie politiche ed alleanze), è certo che i grandi sconfitti sono i libdem di Nick Clegg, che puntavano su un vero e proprio boom. Già, ma mancando la maggioranza assoluta, chi governerà in futuro il Regno Unito?

Quando mancano ormai una manciata di collegi da scrutinare, circa una trentina, i conservatori continuano ad essere il primo partito, con 291 seggi conquistati, ma restano distanti dall’obiettivo 326, il numero di scranni in Parlamento per contare su una solida maggioranza. Il Labour segue a distanza con 247 seggi, mentre i libdem di Nick Clegg restano al palo, con appena 51 scranni conquistati, perdendone sei rispetto a quelli vinti nel 2005. In base a questi risultati, dopo lo spoglio di 616 seggi su un totoale di 650, è ormai matematicamente impossibile che i conservatori abbiano la maggioranza assoluta dei voti. Per David Cameron, tuttavia, l’esito del voto dimostra che i laburisti "hanno perso il loro mandato a governare", proponendosi per la "nuova leadership" di cui il Paese ha bisogno per far fronte a sfide cruciali come quella dell’economia. Il premier Gordon Brown però non demorde e rilancia la possibilità di siglare un accordo con la formazione guidata da Clegg, fortemente ridimensionato dopo una campagna elettorale di cui è stato considerato il vero protagonista. "E’ stata una notte deludente per i liberaldemocratici", è stato il suo laconico commento. La sua sconfitta è forse il primo vero dato emerso da questa tornata.
Secondo qualche maggiorente del Labour, in casi del genere, la costituzione prevede che il primo tentativo di formare il governo spetti al primo ministro, ma la questione è aperta. Intanto, arrivano i primi botta e risposta tra i due principali contendenti. "Si potrebbe dire che l’elettorato ha votato per il cambiamento ma quello che non fa fatto è stato votare con decisione a favore dei conservatori", ha commentato il ministro per le Attività produttive, Lord Peter Mandelson. Immediata la replica del conservatore Micheal Gove, ministro dell’Istruzione del governo ombra, secondo il quale quello stesso elettorato evocato da Mandelson non sarebbe "completamente contento" se Brown "dopo una sconfitta del genere, tentasse di formare una sorta di coalizione degli sconfitti". Una novitò di queste elezioni è rappresentata dall’ingresso in Parlamento dei Verdi, riusciti a conquistarsi un seggio.

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