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Il movimento neoborbonico: Invitiamo Calderoli a Napoli

da Redazione

Il Movimento Neoborbonico invita il ministro Calderoli ad un pubblico dibattito da tenersi a Napoli. I neoborbonici condividono con la Lega alcune visioni e posizioni relative al “cosiddetto Risorgimento”.

Il Movimento Neoborbonico invita il ministro Calderoli ad un pubblico dibattito da tenersi a Napoli. ”Pur non condividendo molti degli atteggiamenti e delle scelte politiche della Lega Nord – si spiega in una nota – sotto il profilo storico-culturale non si può non riconoscere che la stessa Lega esprime frequentemente posizioni condivisibili quando si tratta di affrontare le questioni legate al cosiddetto Risorgimento”. ”Di fronte alle prossime celebrazioni già caratterizzate da divisioni e dimissioni interne al comitato ufficiale, da finanziamenti comunque eccessivi e legati a progetti storiograficamente unilaterali – si legge nella nota – il Movimento Neoborbonico ha richiesto allo stesso Comitato, al ministro dei Beni Culturali e a quello dell’Istruzione, di devolvere i finanziamenti previsti alle zone terremotate degli Abruzzi dando un concreto segnale di unificazione e riconciliazione nazionale; di tenere conto, nel corso dei convegni, delle pubblicazioni e delle mostre previste, di una storiografia sempre più diffusa e sempre più attenta a dati storici archivistici e oggettivi che a luoghi comuni e a interpretazioni parziali, retoriche e, visti i risultati anche recenti, fallimentari, nell’ottica della costruzione di una identità nazionale”. ”Il Sud, in particolare – proseguono i Neoborbonici – ha pagato più del resto dell’Italia un’unificazione-conquista sia in termini di vite umane (centinaia di migliaia di vittime tra i cosiddetti ”briganti” massacrati dall’esercito sabaudo solo perché difendevano la loro antica patria), che in termini economici (dal saccheggio delle nostre banche allo smantellamento delle nostre fabbriche tra le prime in Europa)”. ”Tutte cause reali – si conclude la nota – di una questione meridionale tuttora irrisolta che, dopo 150 anni, andrebbero analizzate e illustrate a tutti gli italiani (leghisti compresi), specialmente in questo delicatissimo periodo in cui si attua il federalismo”.

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