A rischio rivolta sociale la Grecia dopo l’annunciato pacchetto lacrime e sangue del governo ellenico, condizione indispensabile per gli aiuti dell’Unione Europea. E’ iniziata stamane in Grecia la due giorni di sciopero generale per i lavoratori del settore pubblico, che protestano contro le misure del governo per contrastare la crisi economica.
Lo sciopero generale di 24 ore, previsto per mercoledì, è stato quindi anticipato per i dipendenti pubblici alla giornata di oggi. La decisione è stata presa dopo l’annuncio del prestito da 110 miliardi di euro accordato da Unione europea e Fondo monetario internazionale, che prevede aumento delle tasse e severi tagli alla spesa, per un piano di risanamento da «lacrime e sangue». Lo sciopero generale sarà il terzo deciso contro il piano di austerità. Resterà paralizzato in tale occasione il traffico aereo, a causa della protesta dei controllori di volo, quello terrestre, sia urbano sia nazionale, e marittimo. Saranno inoltre chiusi ospedali, scuole e uffici pubblici. Il traffico aereo nazionale sarà penalizzato anche domani, con più di 110 voli già cancellati. Previsti, oggi e domani, cortei per le strade del centro di Atene. Intanto nelle prime ore della mattinata un centinaio di militanti del sindacato comunista Pame ha simbolicamente occupato l’Acropoli ateniese sulla quale è stato apposto un grande striscione con la scritta «Popoli d’Europa sollevatevi». L’azione coincide con l’inizio oggi di 48 ore di scioperi, cui aderisce anche il Pame, da parte dei dipendenti pubblici contro il nuovo piano di austerità varato dal governo di Giorgio Papandreou. Domani si uniranno i lavoratori del settore privato.