"Che tristezza!". Non nasconde il suo stato d’animo Anita Garibaldi, presidente della fondazione ‘Giuseppe Garibaldi’ e pronipote dell’eroe dei due mondi, per quello che definisce come "il ridimensionamento delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e dell’impresa dei Mille.
"Che tristezza!". Non nasconde il suo stato d’animo Anita Garibaldi, presidente della fondazione ‘Giuseppe Garibaldi’ e pronipote dell’eroe dei due mondi, per quello che definisce come "il ridimensionamento delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che ovviamente coincide con quello dell’impresa dei Mille", messo in luce anche da una serie di dimissioni dal comitato garanti delle celebrazioni, seguite a quelle rassegnate per motivi di salute legati all’età dal suo presidente Carlo Azeglio Ciampi. "Ciampi è stato sempre un baluardo per l’appoggio alle iniziative legate al Risorgimento – ricorda la Garibaldi all’Adnkronos – e noi gli siamo stati sempre tutti grati. Ora le sue e le altre dimissioni seguono all’operato del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che prima ha incamerato i fondi già stanziati per le celebrazioni e poi le ha rifinanziate ma in forma ridotta, cancellando di fatto moltissime iniziative culturali".
Per la presidente della fondazione ‘Garibaldi’, "non è però soltanto una questione di soldi, di carenza di risorse. Manca anche una precisa volontà politica nel portare avanti il programma originario, probabilmente per il condizionamento al governo riferibile alle posizioni espresse dalla Lega Nord. Così, tutto viene lasciato alle volontà individuali. Le dimissioni dal comitato dei garanti sono giuste anche se, temo, si riveleranno inutili: è un vero peccato".