Home FixingFixing Bartolomeo Manzoni Borghesi grande pittore e “inedito assoluto”

Bartolomeo Manzoni Borghesi grande pittore e “inedito assoluto”

da Redazione

Nelle settimane scorse è stata infatti inaugurata la mostra “Meo Manzoni Borghesi, grande pittore e inedito assoluto”.

Vi si ritrovano le tracce di Paolo Uccello, Amedeo Modigliani, Carrà, Morandi e perfino Burri. Torna alla ribalta da un oblio che nasceva su una naturale ritrosia che l’aveva portato a non esporre la sua produzione, l’opera del Conte Bartolomeo Manzoni Borghesi (1910-1975). Nelle settimane scorse è stata infatti inaugurata la mostra “Meo Manzoni Borghesi, grande pittore e inedito assoluto”. “Anche in piccoli Paesi e, per San Marino, in piccole Nazioni – scrive Francesca Brugnettini nella sua presentazione – c’è sempre una stella delle arti, delle scienze o delle lettere, che brilla. Spesso e purtroppo, senza ammiratori ed anche al di sopra di nubi della dimenticanza e della disaffezione per luoghi e persone degne di plauso umanistico e stima corale”. Studi nelle Accademia di Bologna e Venezia, il talento eccellente di Manzoni Borghesi, per tutti i suoi amici Meo, ha avuto e ha il riconoscimento di grandi critici. Nelle tele, nelle tavole e nelle ceramiche soffia il respiro di uno struggente sentimento del tempo: coglie nostalgicamente il passaggio dalla civiltà rurale alla contemporaneità. Che vibra con forza non a caso in alcune tele, che ritraggono campi verdi e maggesi e nelle quali vi sono perfette divisioni delle scene, testimonianze di uno studio approfondito di Burri. Sono “tessere di un mosaico geometrico o, meglio, pezze di colore magistralmente affiancate o sovrapposte”, come si afferma nel comunicato di presentazione della mostra. L’esposizione introduce anche alla personalità di Bartolomeo Manzoni Borghesi: riservato ma cordiale; capace di far vibrare nelle pitture “i suoi modi di vita nobili e all’antica sammarinese, dove l’umile e il colto sapevano incontrarsi per le strade, fermarsi e dialogare”. L’evento culturale ha i patrocinii delle Segreterie di Stato alla Cultura, del Turismo e della Fondazione San Marino. La mostra ed una positiva critica di Vittorio Sgarbi. Nel catalogo è presente una prolusione dello scrittore Carlo Lucarelli che conobbe il maestro fin da bambino e ne valuta le migliori emergenze stilistiche. La mostra nasce dalla grande passione di collezionista di Giuseppe Arzilli che ha saputo, negli anni, arricchire una sua collezione, con opere, sempre molto belle, del suo amico Bartolomeo. Ma, Giuseppe Arzilli ha fatto di più. Ha dovuto aprire la riservatezza leggendaria di famiglia che è passata dal padre al figlio Gaetano Manzoni Borghesi. Un autentico “forziere” di tele e tele è stato aperto e dunque ordinato nella Galleria San Marino che così si attiene di nuovo, con Meo, al suo fine precipuo di privilegiare mostre non solo di opere figurative. L’esposizione sarà aperta al pubblico sino al 23 maggio presso la Galleria San Marino.

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